Svolta nel caso Latella. Anziano non morì per un incidente ma fu ucciso. Arrestato un 45enne

Carlomagno

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Squadra mobile Polizia
archivio

Non era morto accidentalmente per un incidente domestico, ma sarebbe stato ucciso e poi dato alle fiamme. Le indagini della Polizia hanno riscritto il caso del signor Giuseppe Latella, classe 1946, trovato morto carbonizzato nella notte del 14 settembre 2022 nella sua abitazione in vico Furnari, a Reggio Calabria.

Gli agenti della Questura reggina, dopo incessanti indagini, hanno arrestato ieri il cittadino filippino Roger Sagnip, di 45 anni, ritenuto il presunto autore del delitto. Il provvedimento, richiesto dalla Procura, è stato accolto dal giudice che ha disposto una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sagnip è accusato di omicidio e incendio doloso.

All’identificazione del filippino, gli investigatori della sezioni omicidi della Squadra mobile sono giunti attraverso una meticolosa attività investigativa consistita principalmente nell’acquisizione e l’analisi di numerosissime telecamere sia pubbliche che private, ma anche attraverso intercettazioni telefoniche ed analisi tabulati, che hanno permesso di raccogliere a carico dell’indagato un quadro indiziario ritenuto dal gip aderente a quello richiesto dai pm per l’emissione della misura.

Come evidenziato dallo stesso giudice, l’episodio, che in una primissima fase aveva fatto ipotizzare un incidente domestico, è stato successivamente sottoposto ad un rigoroso vaglio investigativo, che ha permesso, nel prosieguo delle indagini di accertare che sia la morte di Latella che il successivo incendio dell’abitazione erano, in realtà, frutto di un’azione dolosa. L’uomo sarebbe stato prima strangolato e poi dato alle fiamme nella casa da cui si sviluppò un incendio di vaste dimensioni con una potente esplosione.

In particolare – spiega una nota degli inquirenti – secondo gli approfondimenti medico legali la morte di Latella era da ricondurre ad una ostruzione meccanica delle vie respiratorie, che oltre a determinare il decesso per asfissia ha provocato anche delle microfratture maxillofacciali. Solo dopo la morte dell’uomo veniva quindi appiccato l’incendio, atteso che l’autopsia ha escluso presenza di fumo nei polmoni.

Sul piano investigativo, invece, l’analisi di numerosi dispositivi di videosorveglianza consentiva di ricostruire, quasi interamente, il percorso sia di andata che di ritorno dell’indagato Roger Sagnip, domiciliato, ai tempi, in via Carcere Nuovo, non molto distante dalla casa della vittima, che alla data del decesso aveva 76 anni.

Sempre secondo quanto ricostruito nella fase investigativa l’indagato conosceva la vittima e fece accesso alla sua abitazione utilizzando delle chiavi. Latella, infatti, era assistito da una badante, anche lei filippina, con la quale l’arrestato aveva un rapporto di conoscenza e frequentazione. La posizione della donna, anche lei iscritta nel registro degli indagati, è tuttora al vaglio dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono anche per individuare il movente alla base del grave delitto.  L’indagato è in cella in attesa dell’interrogatorio di garanzia.