Vescovo avvia petizione contro l’aborto. Subito polemica

Carlomagno

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Stanno provocando polemiche le parole pronunciate dal vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro nel corso della messa della Madonna del Rosario di sabato scorso.

Il presule ha invitato i fedeli a firmare al banchetto allestito davanti alla chiesa da un’associazione autorizzata dallo stesso vescovo, a sostegno della proposta parlamentare di rendere obbligatoria, per i medici dei consultori, la pratica di fare ascoltare il battito cardiaco del feto alle donne in procinto di abortire.

Apprezzamenti per le parole del presule sono arrivati dal sindaco Maria Limardo, intervenuta prima della benedizione.

Non si è invece sbilanciato Pino Mirabello, storico priore della chiesa del Rosario, anche se s’intuisce la sua approvazione.

Chi invece manifesta la sua contrarietà è Giovanni Di Bartolo, segretario provinciale del Pd. “Da sempre la chiesa è schierata a difesa dei suoi valori – afferma – ed è legittimo dunque che anche il vescovo Nostro lo faccia. Appare però quanto meno inopportuno che ciò sia avvenuto durante la messa, un momento squisitamente religioso. Nemmeno Papa Francesco, a quanto mi risulta, ha mai fatto nulla del genere nelle sue celebrazioni. Occorre continuare a garantire alle donne la massima libertà di autodeterminazione sul proprio corpo e, anzi, credo sia importante lavorare per rendere effettiva la legge 194”.

In favore delle posizioni del Vescovo anche altri politici (del centrodestra), associazioni Provita e circoli storicamente contro l’aborto: “Quella del vescovo è una iniziativa utile a far comprendere che l’aborto è una pratica che uccide migliaia di vite ogni anno. Far riflettere che nel grembo di una donna incinta cresce un essere a cui batte un cuore è utile e giusto”, è il ragionamento in sintesi.