Cdm in Calabria, il premier Conte incontra i precari

Carlomagno
Conte precari a reggio
Il premier Conte a Reggio Calabria

“Oggi siamo qui non per risolvere tutti i problemi, che sarebbe velleitario, sarebbe una presa in giro e sarebbe impossibile. Ma non siamo qui neppure per una mera passerella”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Reggio Calabria, parlando con alcuni cittadini e precari di varie categorie, con cui il premier si è intrattenuto per alcuni minuti prima di entrare nella Prefettura per la programmata seduta del Consiglio dei ministri.

Conte, in particolare, si è soffermato a discutere con un lavoratore ex Lsu-Lpu della Calabria, che ha prospettato al premier la sua preoccupazione per il futuro: “Sono 25 anni che lavoriamo praticamente gratis, ogni anno dal governo arrivano 50 milioni ma – ha rimarcato l’uomo – non bastano per 4500 persone, a ottobre tra l’altro ci scade il contratto e rischiamo di andare tutti a casa e può immaginare cosa succede”.

Il premier ha risposto: “Devo dire la verità, questa questione è oggettivamente difficile, siete 4.454 persone, bisogna riconoscerlo… Ma qualcuno ha fatto domanda di reddito di cittadinanza?”. Il precario ha risposto spiegando che “non possiamo fare la domanda per il reddito di cittadinanza perché abbiamo un contratto a tempo determinato”, con il premier che a sua volta ha chiosato: “Ah, giustamente, vediamo…”.

In generale, sollecitato da altri cittadini, il presidente del Consiglio ha infine detto: “Oggi siamo qui non per risolvere tutti i problemi, che sarebbe velleitario, sarebbe una presa in giro e sarebbe impossibile. Ma non siamo qui neppure per una mera passerella. Soprattutto, siamo qui per conoscere i problemi del territorio, che è la prima cosa per poter intervenire, la ragione per cui – ha concluso Conte – ho voluto anche un Consiglio dei ministri qui. Quello su cui oggi sicuramente siamo concentrati sono già misure concrete per la sanità calabrese”.