Nonostante fosse ammonito dal Questore di Cosenza e nonostante fosse destinatario di una misura cautelare che gli impediva di avvicinarsi all’ex compagna, ha continuato a tallonare la donna, perseguitandola e minacciandola.
Ieri sera, però, è finito in manette per l’ennesimo caso di stalking. T. D. A., rumeno di 30 anni, sabato sera ignorando tutte le prescrizioni del gip di Cosenza, si è di nuovo appostato sotto casa della vittima tentando di farle violenza psicologica e, per dispetto, le avrebbe forato anche uno pneumatico dell’auto con un giravite.
Notato questo, la donna, esasperata, ha chiamato come altre volte il 113 che ha inviato alcune volanti della Polizia in Piazza Loreto. Gli equipaggi giunti sul posto hanno notato la presenza di un giovane che alla vista dei poliziotti lasciava cadere a terra un cacciavite e tentava la fuga in direzione di via Giacomantonio.
Gli agenti hanno subito bloccato il giovane e nel contempo notavano la donna in evidente stato di agitazione che in lacrime indicava il suddetto giovane come il suo ex convivente, come detto già gravato dal divieto di avvicinamento ai luoghi da lei frequentati.
La donna ha raccontato che già dal primo pomeriggio l’uomo la stava pedinando e aveva inviato messaggi minatori a lei e sua madre. Dopo aver parcheggiato, in serata, la propria auto in piazza Loreto per recarsi in Chiesa, la donna, all’uscita aveva notato lo stalker appoggiato alla sua auto che presentava uno pneumatico sgonfio e terrorizzata, temendo per la propria incolumità, aveva chiamato il 113.
Gli agenti intervenuti hanno poi verificato che la causa dello pneumatico sgonfio era da ricondursi ad un evidente foro sul lato dello stesso. Attesa la pericolosità del soggetto, gravato da numerosissimi precedenti penali e di polizia per associazione di tipo mafioso, furto, truffa, frode informatica, estorsione, ricettazione e falsità ideologica, attese le modalità di commissione del reato, particolarmente gravi ed allarmanti, la reiterazione dello stesso che inducono a ritenete sussistente un concreto ed attuale pericolo per l’incolumità della donna ed alla luce di tutti gli elementi di reità raccolti, T. D. A. veniva tratto in arresto per atti persecutori e danneggiamento aggravato.
Lo scorso mese di giugno per analoghi fatti, l’uomo era già stato ammonito dal Questore di Cosenza Luigi Liguori mentre a gennaio 2017, era stato sottoposto dal gip cosentino alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa.
Numerosi sono stati nel tempo gli atti persecutori posti in essere dall’arrestato nei confronti della vittima: danneggiamenti, minacce anche di morte, pedinamenti, appostamenti, quotidiani messaggi minatori, che hanno provocato nella donna un perdurante e grave stato di ansia e di paura per la propria incolumità tanto da costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita.
Ad ottobre 2016 si era reso autore addirittura di un tentativo di speronamento dell’auto della vittima che aveva provocato uno spettacolare incidente su via Panebianco.