“Siamo ancora in una prima fase di indagine e non bisogna dimettersi; anzi, bisogna avere il coraggio di rimanere al proprio posto per difendere la città, così come io la difenderò onestamente. Non ci si può fermare perché sarebbe un danno enorme”. Lo ha detto il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo in occasione del Consiglio comunale che ha proceduto alla surroga dei cinque consiglieri che si sono dimessi dopo l’inchiesta “Gettonopoli” in cui sono coinvolti 29 consiglieri comunali su 32, indagati, a vario titolo, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso ed uso di atto falso.
I consiglieri comunali che hanno rassegnato le dimissioni sono Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco, Roberto Guerriero, Libero Notarangelo e Fabio Celia. Al loro posto sono subentrati Vincenzo De Sarro, Nunzio Belcaro, Maurizio Mottola di Amato, Raffaella Sestito e Giuliano Renda.
Le dimissioni erano state annunciate (ma non formalizzate) anche da larga parte dei consiglieri di maggioranza andati allo scontro con Abramo per via della poca solidarietà mostrata ai consiglieri coinvolti sull’inchiesta Gettonopoli, in cui Abramo non risulta indagato. L’indagine riguarda gettoni di presenza nelle commissioni che sarebbero stati incassati illecitamente dai ventinove indagati.
Dopo alcuni giorni di trattativa il sindaco è riuscito a placare gli animi e far rientrare i “ribelli” sui propri passi. Abramo alcuni giorni addietro ha varato la nuova giunta.