L’europarlamentare di Forza Italia Lara Comi è indagata per finanziamento illecito nella maxi inchiesta della Dda di Milano. Comi, che è anche candidata per le prossime elezioni europee, è accusata di aver ricevuto un finanziamento illecito, lo scorso gennaio, da 31mila euro dall’industriale bresciano e presidente della Confindustria Lombarda, Marco Bonometti, anche lui indagato nell’inchiesta.
A Bonometti, in particolare, la Procura contesta una fattura da 31mila euro, emessa da Omr holding (la società di cui l’industriale è presidente), e relativa al versamento di quei soldi alla società Premium consulting srl, tra i cui soci figura appunto Lara Comi.
Quei 31mila euro, secondo gli inquirenti, sarebbero stati versati in due tranche da circa 15mila euro. Stando a quanto ricostruito dai pm, l’industriale avrebbe versato quei soldi formalmente per una consulenza, sotto forma di acquisto di una tesi di laurea reperibile anche on line, e quel denaro, invece sarebbe andato a finanziare illecitamente Comi.
Il nome dell’europarlamentare, tra l’altro, era già emerso negli atti della maxi indagine su un sistema presunta di corruzione, appalti pilotati e finanziamenti illeciti. I pm, infatti, come si leggeva nella richiesta di custodia cautelare a carico di 43 persone, tra cui i due esponenti di FI Fabio Altitonante e Pietro Tatarella, stanno indagando anche su un altro episodio, ossia su “contratti di consulenza” ottenuti, attraverso Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di FI a Varese e ritenuto il “burattinaio” del presunto “sistema”, da “una società riconducibile a Lara Comi”. Contratti di consulenza “da parte dell’ente Afol città metropolitana” per un “totale di 38.000 euro”.
“Accuse assurde”, si difende l’europarlamentare azzurra. “La consulenza era regolare e non c’è stato alcun finanziamento illecito”, sostiene il difensore di Comi, l’avvocato Gian Piero Biancolella, indagata in un filone dell’indagine della Dda di Milano per finanziamento illecito ai partito assieme al presidente della Confindustria lombarda Marco Bonometti. Quest’ultimo, secondo la ricostruzione dei pm, avrebbe fatto un versamento di 31 mila euro in vista delle elezioni europee per Lara Comi ‘mascherato’ da consulenza.
“Mai commesso alcun illecito”, afferma Marco Bonometti, vicepresidente di Confindustria Lombardia e presidente OMR Holding in relazione alle indiscrezioni giornalistiche relative all’inchiesta sulle tangenti in Lombardia per le quali – spiega in una nota – è “stato ascoltato ieri dai pm milanesi nella veste di testimone”.