I Carabinieri della Compagnia di Palmi insieme ai militari dello squadrone “Cacciatori”, ieri sera hanno individuato e arrestato Rocco Graziano Delfino, di 34 anni, ricercato dall’agosto 2017 poiché, già sottoposto agli arresti domiciliari, era riuscito a sfuggire dapprima a ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria che lo aveva condannato ad una pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione nonché a ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria per associazione mafiosa poiché ritenuto elemento di spicco della cosca Alvaro di Sinopoli.
I militari dell’Arma, dopo numerosi servizi di appostamento in area impervia e poco accessibile, sono riusciti a individuarlo in un casolare in zona montana di Sant’Eufemia d’Aspromonte dove ha trovato rifugio e, dopo aver cinturato l’intera area, hanno sorpreso Delfino in compagnia del fratello e di un altro parente, entrambi arrestati per concorso in favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena.
Secondo l’accusa, Delfino sarebbe partecipe alla Locale di ‘ndrangheta di Santa Eufemia d’Aspromonte e, più specificatamente alla frangia mafiosa riferibile a Domenico Laurendi, che lo scorso febbraio era finito in manette nell’ambito dell’operazione Eyphemos, inchiesta nell’ambito della quale anche Delfino è indagato per mafia e per i rapporti con la politica.
L’uomo avrebbe preso parte alle riunioni di ‘ndrangheta in cui si discuteva dell’affiliazione o dell’attribuzione di doti di ‘ndrangheta ai sodali e con il compito di veicolare informazioni ai membri.
Anche alla luce del suo stato di latitanza, la Procura generale, nel marzo 2020, aveva emesso a carico di Delfino un provvedimento per un cumulo di pene concorrenti e definitive per un totale di 12 anni, 2 mesi e 25 giorni per vari reati contro il patrimonio, rapina, traffico di sostanza stupefacente, porto abusivo di armi ed altro.
Al momento dell’arresto, il latitante è stato trovato in possesso di una pistola calibro 6,35 con matricola abrasa munita di due caricatori e 11 colpi, una carta di identità e una patente di guida (entrambe falsificate) attraverso le quali ne è stata agevolata la latitanza, nonché alcune ricetrasmittenti verosimilmente utilizzate dalla rete di favoreggiatori.
I tre arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati alla casa circondariale di Palmi a disposizione dell’autorità giudiziaria.