Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha deliberato lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale di Amantea (Cosenza) e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’ente a una Commissione di gestione straordinaria. La decisione del Cdm a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali nell’ente. Nel comune era stato già disposto l’accesso antimafia.
Il grosso centro del basso Tirreno cosentino era guidato da Mario Pizzino che si era dimesso a fine gennaio fa perché entrato in rotta con la sua stessa maggioranza. Pizzino era stato eletto nella tornata amministrativa dell’11 giugno 2017; elezioni indette per la caduta anticipata della sindacatura di Monica Sabatino, troncata dalle dimissioni di diversi consiglieri.
Con questa è la seconda volta che l’ente tirrenico viene sciolto per mafia. Negli anni scorsi a farne le spese era stato l’allora sindaco Franco Tonnara, che riuscì poi a vincere e a reinsediarsi dopo un ricorso al Tar.