Sono stati trovati nelle campagne di Dolianova (Cagliari), i corpi senza vita dei fratelli Massimiliano e Davide Mirabello, di 35 e 40 anni, calabresi del Vibonese che da tempo vivevano nell’isola. A ritrovarli i carabinieri dopo incessanti ricerche.
Sul luogo del ritrovamento i militari del nucleo investigativo e i colleghi del Ris stanno effettuando un sopralluogo. Per il duplice omicidio sono stati fermati nelle scorse settimane come indiziati di delitto l’allevatore Joselito Marras e il figlio Michael, fin da subito sospettati dagli inquirenti. I due, secondo quanto accertato dagli investigatori, da tempo avevano pessimi rapporti di vicinato con i due fratelli. Sono accusati di duplice omicidio.
Dopo l’arresto di padre e figlio, il pm del tribunale di Cagliari, Gaetano Porcu, ha iscritto nel registro degli indagati una terza persona: Stefano Mura, 42 anni, anche lui di Dolianova. L’ipotesi di reato contestata, anticipata dal quotidiano L’Unione Sarda e confermata all’Ansa, è quella di favoreggiamento.
Fin dai giorni successivi alla scomparsa dei Mirabello, denunciata dai familiari, gli inquirenti avevano ipotizzato un duplice omicidio, probabilmente per un regolamento di conti dovuto a vecchi dissidi di vicinato.
Davide e Massimiliano, originari di San Gregorio d’Ippona (Vibo Valentia), erano usciti in auto domenica 9 febbraio, molto agitati. La loro auto, dopo l’allarme dato dai familiari, era stata trovata bruciata alla periferia di Dolianova mentre tracce di sangue erano state rilevate sulla strada vicino alla loro abitazione.
“Nella mattina di oggi, dal carcere, il mio assistito ha indicato nel dettaglio i luoghi dove potevano essere recuperati i due corpi”, ha detto l’avvocato Maria Grazia Monni che difende Joselito Marras, arrestato insieme al figlio Michael per il duplice delitto. “Marras nel corso del suo interrogatorio – precisa Monni – ha riferito di essere stato aggredito e di essere stato costretto a difendersi. Ha escluso ogni partecipazione del figlio a questo tragico fatto”.