Omicidio marocchino a Corigliano, fermato un connazionale. Era stato espulso

Carlomagno

E’ stato rintracciato nella notte in centro a Cosenza il presunto autore dell’omicidio di Mohamed Sibaa, il marocchino di 22 anni ucciso a coltellate la sera del 21 febbraio 2025 a Corigliano.

Dopo serrate indagini i carabinieri della Sibaritide, con i colleghi della Compagnia di Cosenza hanno eseguito un fermo, emesso dalla procura di Castrovillari, a carico di un connazionale della vittima, quasi trentenne e senza fissa dimora, a cui qualche giorno addietro era stato intimato di lasciare il territorio nazionale. L’uomo, in carcere a Cosenza, dovrà ora rispondere dell’accusa di omicidio.

Quella sera ai Carabinieri era arrivata la segnalazione di un ragazzo agonizzante, con una profonda ferita all’addome, che era stato trovato in un’abitazione della popolosa area urbana di Corigliano Scalo. Il personale sanitario arrivato sul posto ha praticato tutte le manovre per tentare di rianimare quel giovane ragazzo del Marocco, appena 22enne, poi identificato in Mohamed Sibaa.

Un tentativo grazie al quale la vittima è rimasta in vita per alcune ore, senza però mai riprendere conoscenza. Il quadro clinico della vittima è apparso da subito disperato, tanto che poi è deceduto qualche ora più tardi, durante l’intervento predisposto d’urgenza dai dai medici per cercare di salvargli la vita.

Scattate subito le indagini effettuate dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento del pm di turno di Castrovillari, si sono svolti accertamenti mirati, alcuni dei quali si sono rivelati dirimenti, per ricostruire sia la dinamica che il movente di questo cruento omicidio.

Da subito è stato chiaro che il delitto era maturato in un contesto di disagio sociale, dove una prima lite, la voglia irrefrenabile di vendetta poi e la coltellata finale, si sono dipanate dietro la spartizione della refurtiva di un piccolo furto, pare effettuato dai protagonisti di questa storia.

Un contributo qualificato per la svolta delle indagini è stato apportato dalle «indagini scientifiche» effettuate dai militari specializzati dell’Arma dei Carabinieri, che hanno permesso di ricostruire la sequenza delle condotte sulla «scena del crimine». Il puzzle ricomposto – pezzo dopo pezzo – con il lavoro corale degli inquirenti, oltre l’onere di dover rappresentare quanto accaduto, ha presentato l’ulteriore incognita della localizzazione del potenziale responsabile, essendo questo un extracomunitario senza fissa dimora e, quindi, senza un domicilio riconosciuto.

Le attività svolte sul campo hanno però permesso di comprendere che l’indagato, resosi conto che quanto accaduto aveva creato troppo clamore e gli inquirenti potevano arrivare a lui, ha deciso di tentare di raggiungere un rifugio oltre i confini nazionali. Per questa ragione il pubblico ministero della Procura del Pollino – sulla scorta degli elementi probatori raccolti – ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto per l’omicidio del giovanissimo Mohamed Sibaa.

Il provvedimento è stato eseguito nella notte in pieno centro a Cosenza, quando il marocchino ricercato ha tentato un disperato tentativo di fuga tra le vie cittadine, nella convinzione di potersi sottrarre a quello che per lui potrebbe rivelarsi come uno scomodo passato. Il soggetto fermato è stato poi ristretto presso il carcere di Cosenza, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria di Castrovillari.