
C’è un indagato per l’omicidio di Soumayla Sacko, il 29enne del Mali ucciso a colpi di fucile sabato 2 giugno a San Calogero (Vibo Valentia). Nel corso del pomeriggio, i carabinieri della Compagnia di Tropea e della Stazione di San Calogero, infatti, hanno notificato, ad un quarantenne del posto, Antonio Pontoriero, un “avviso della persona indagata” e contestuale “notifica di accertamenti tecnici non ripetibili” in relazione all’omicidio, emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia che coordina le indagini.
Per accertamenti tecnici irripetibili si intende lo “stub”, un esame che rileva in un arco di tempo stretto, la presenza di residui di polvere da sparo sugli arti e sui vestiti. Un accertamento che determinerà il proseguo delle indagini. L’avviso serve anche all’indagato di poter nominare propri periti. Se l’esame dovesse risultare positivo dovrebbe scattare il fermo di indiziato di delitto da parte della Procura.
Secondo fonti investigative citate dall’Ansa, al momento non risulta un movente xenofobo o legato alla ‘ndrangheta. Oggi intanto, c’è stato il conferimento dell’incarico per l’autopsia sul corpo di Soumayla Sacko.
L’omicidio lo scorso 2 giugno nei pressi una vecchia Fornace dismessa. Secondo quanto ricostruito, Soumayla Sacko, migrante-sindacalista, era andato con degli amici a recuperare delle lamiere che sarebbero servite a realizzare alcune baracche nella tendopoli di San Ferdinando. Il killer ha visto entrare i tre e da distanza ha sparato colpi di fucile al loro indirizzo, centrando il ventinovenne alla testa e ferendo gli altri due.