Era malata da tempo, Giovanna Salerno; un male “importante” accompagnato da crisi depressive sempre più forti, per cui la figlia, Federica Manica, ci soffriva tanto. Stava quasi sempre rinchiusa in casa per accudirla e starle vicino. Ma, scoraggiata e senza più speranze è scattata la molla del raptus, decidendo di ucciderla per porre fine alle sofferenze della donna e a quelle sue.
Potrebbe essere questo il movente che ha spinto la ragazza 22enne a uccidere la madre ieri pomeriggio a Crotone. Un dramma quello consumato in via Caccuri, nel rione Poggio Pudano, che ha scosso tutta la città. Federica è stata descritta dai vicini come una ragazza tranquilla, così come del resto tutta la famiglia. Nessuno immaginava che questa giovane potesse arrivare a tanto. Neanche lo stesso padre.
I FATTI La tragedia si consuma in pochi minuti, intorno alle 13. Federica Manica matura l’intenzione e raggiunge la madre in camera da letto. Ha con sé una busta di plastica azzurra che cala sulla testa della madre e comincia a stringere con tutta la sua forza facendo leva sul peso del suo corpo. Lascerà la donna che l’ha messa al mondo solo quando si accorge che non si muove e non respira più.
I CARABINIERI SULLA SCENA DEL DELITTO
Federica Manica, scossa e tremante torna in cucina e avverte telefonicamente il padre 52enne del gesto appena compiuto. Il pover uomo, disperato corre a casa e trova la moglie riversa nel loro letto. Alle 15.30 allerta in lacrime il 112 con la disperazione di un marito e di un padre che si vede, in pochi istanti, strappar via la sua famiglia e i sogni di una vita.
I Carabinieri hanno fiutato che la disperazione dell’uomo potesse fare ancora più danni (un ulteriore gesto estremo) e lo trattengono il più a lungo possibile al telefono, mentre intanto le gazzelle dei militari arrivano in via Caccuri. Gli uomini in divisa salgono le scale del condominio e trovano in casa la ragazza accovacciata in cucina e il cadavere di Giovanna Salerno, 48 anni, riverso sul letto con il capo ancora coperto dal sacchetto di plastica. Federica singhiozza e dice ai militari: “Sono stata io” mentre lo sguardo del padre è perso nel vuoto.
Sul posto giungeranno anche il capitano della locale compagnia Claudio Martino, che dirige le indagini, il colonnello Salvatore Gagliano, comandante provinciale dell’Arma e il pm di turno Luisiana Di Vittorio che coordina l’inchiesta, insieme al medico legale.
Una volta terminati i rilievi della Scientifica, la salma è stata portata all’obitorio. Venerdì pomeriggio l’autopsia dovrà chiarire le cause esatte del decesso. Federica Manica viene intanto condotta in caserma in forte stato confusionale. Viene interrogata dopo un lungo interrogatorio davanti ai suoi legali, nella notte viene sottoposta a fermo per omicidio volontario.
La giovane è stata trasportata nel reparto di Psichiatria all’ospedale Psichiatria dell’ospedale di Crotone, dov’è piantonata dai Carabinieri in attesa della convalida. Una tragedia familiare che ha sconvolto tutto il crotonese.