Un’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere al capoclan dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone e sei tra killer e partecipanti all’omicidio del vigile urbano Antonio Diana, ucciso nel 1989 a San Cipriano d’Aversa (Caserta).
Il provvedimento è stato emesso al termine delle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, coordinati dai pm della Dda di Napoli Catello Maresca e Simona Rossi.
L’accusa per il boss del clan casertano, detenuto da 20 anni, è di essere stato il mandante del delitto, consumato nell’ambito della guerra che alla fine degli anni ’80 contrapponeva il suo gruppo, controllato insieme a Francesco Bidognetti e Vincenzo De Falco, alla famiglia Bardellino.
Insieme al 64 enne Francesco Schiavone erano già detenuti altri destinatari del provvedimento: i presunti killer del vigile, poi divenuti elementi di spicco del clan, Raffaele Diana, di 63 anni detto “Rafilotto” e Giuseppe Caterino di 62 anni, noto come “Peppinotto” o “Tre Bastoni”.
Poi Antonio Basco, nato a S. Cipriano d’Aversa il 17/8/1969, detenuto; Giovanni Diana , nato a San Cipriano D’Aversa il 12.11.1947, soprannominato “Gimmino u pazzo”, libero; Francesco Mauriello, nato a San Cipriano d’Aversa il15/8/1962, detenuto; Pasquale Spierto, nato a San Cipriano d’Aversa il 30.3.1968, detenuto.