Avrebbe minacciato e tamponato la sua ex convivente provocandole stati di paura e forse qualche lesione per le botte ricevute. Una storia di violenze durata qualche anno culminata con l’arresto dell’uomo da parte dei Carabinieri della Compagnia di Soverato, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura.
Si tratta di S.A., 28enne di Soverato, ritenuto responsabile di maltrattamenti contro familiari e conviventi.
L’allarmante sequenza, ormai sistematica, di condotte persecutorie e vessatorie, connotate da violenze fisiche e verbali, non si sono placate neanche dopo l’allontanamento dalla casa familiare da parte della vittima, costretta a rivolgersi più volte ai Carabinieri della stazione di Soverato, al fine di ricevere tutela per se e per i propri figli.
Tutto è iniziato tre anni fa, nel 2014, anno in cui è stata avviata la convivenza. Da allora, il giovane ha sempre tenuto un atteggiamento arrogante e autoritario nei confronti della ragazza, sottoponendola a reiterate mortificazioni ed imposizioni, provocando, spesso senza alcuna giustificazione, delle violente liti, caratterizzate da ingiurie e percosse, giungendo finanche ad afferrarla per i capelli e a sbatterle la testa contro il muro.
Cessata la convivenza, la situazione è definitamente degenerata: a causa della irrefrenabile gelosia, l’uomo ha iniziato a molestarla con sms e telefonate e a pedinarla costantemente, anche sul luogo di lavoro.
L’episodio più inquietante si è verificato lo scorso 14 luglio, allorquando il giovane, mentre attendeva il rientro della ragazza presso la propria abitazione, ha tentato dapprima di strattonarla e poi l’ha inseguita con la sua auto, tamponandola.
I continui interventi e le indagini della Stazione Carabinieri di Soverato hanno consentito di evitare guai ulteriori e di raccogliere, di concerto con l’Autorità Giudiziaria, gli elementi necessari per l’espletamento delle attività d’indagine.
Conseguentemente, è stata emessa la misura cautelare degli arresti domiciliari, con contestuale divieto di comunicare, anche telefonicamente e telematicamente, con persone diverse da quelle che con lui convivono.