“Quello di oggi è stato un risultato straordinario, prima di tutto per la eccezionale e sentita partecipazione diffusa di tutti i calabresi, che hanno scelto”. Sono queste le prime parole di Mario Oliverio subito dopo la certezza matematica della sua vittoria alle primarie in Calabria del centrosinistra. A scrutinio ancora in corso hanno votato per Oliverio circa il 55% degli oltre 110mila calabresi che si sono recati ai seggi. Il presidente della Provincia di Cosenza ha così battuto il renziano Gianluca Callipo (poco sopra il 33 percento) e il sindaco di Lamezia Terme, di Sel, Gianni Speranza, quasi al 6%. Le primarie erano aperte a tutti.
“Ho incontrato – ha detto Oliverio – in queste settimane migliaia di cittadini, di ogni paese e città in ogni provincia della nostra regione. Ho sentito forte il loro abbraccio e la loro vicinanza. stato un confronto vero, ed anche per questo c’è stata tanta sentita partecipazione; una scelta vera tra proposte alternative. Da domani comincia l’impegno vero, mio, nostro e di tutto il partito democratico, unito, e del centrosinistra, per costruire l’alternativa al centrodestra”.
“Abbiamo dimostrato – ha concluso Oliverio – che il nostro futuro è nelle nostre mani, volendo con forza queste primarie. Da domani a noi compete un lavoro duro, unitario, che abbia come unico obiettivo il bene comune della Calabria e il futuro dei nostri giovani. Perchè anche in Calabria #sipuòfare”. Oliverio ha ringraziato gli “oltre 1.300 volontari che hanno reso possibili queste primarie”.
Alla vigilia erano trapelate indiscrezioni circa un presunto soccorso azzurro (Forza Italia e Ncd) in favore del candidato renziano, ma il risultato le smentisce. Oliverio vince con una base elettorale più o meno simile a quella del 2010, quando a vincere le primarie fu Agazio Loiero, poi battuto nella corsa alla presidenza della regione Calabria da Giuseppe Scopelliti. Denunce di “gravi irregolarità” sono state dichiarate in giornata dal candidato di Sel, Gianni Speranza.
La vittoria del dalemiano-bersaniano Oliverio delle primarie in Calabria arriva in un momento in cui spira forte il vento renziano in Italia. In Calabria, già dalle passate primarie nazionali del 2013, si era palesata una controtendenza straordinaria in cui si affermano candidati della “minoranza” nazionale, contro la “debolezza” dei rottamatori che evidentemente non fanno molta presa su un territorio dominato da decenni da apparati, sindaci e amministratori postcomunisti o della vecchia gerarchia diessina. Tuttavia, la candidatura di Gianluca Callipo nasce improvvisata sulla scia del “giovanilismo” che non sempre è sinonimo di rinnovamento e capacità amministrativa. Su Callipo hanno pesato il vuoto della presenza renziana in Calabria e le ultime pesanti tegole cadute dopo le notizie sulla sua gestione al comune di Pizzo e alla provincia di Vibo Valentia.
Il segretario regionale del Pd della Calabria, il renziano Ernesto Magorno, ha annunciato per domani una conferenza stampa con i tre candidati alle primarie perché “immediatamente ritroveremo le ragioni della nostra unità e inizieremo a lavorare per affrontare insieme la sfida determinante delle elezioni regionali, consci della responsabilità, come coalizione di centrosinistra, di dare un nuovo governo ai calabresi”. Questo è l’intento del segretario Magorno. Ma negli ambienti del Pd già si parla di”resa dei conti. Più di uno vorrebbe la sua testa dopo la sconfitta del suo candidato e soprattutto per “una gestione del partito fallimentare che fa rimpiangere gli ultimi commissariamenti”.
Adesso si attende il 23 novembre, data delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale. A sfidare Oliverio per il centrodestra ci sarà, salvo sorprese dell’ultima ora, Wanda Ferro, commissario della provincia di Catanzaro, di Forza Italia. La candidatura della Ferro, fortemente voluta da Silvio Berlusconi, potrebbe essere ufficializzata già nelle prossime ore.