Si rafforza l’asse Cosenza-Milano sul piano dell’impegno sociale e della cultura con la nascita, proprio nel capoluogo bruzio, della prima sede decentrata di “Quartieri Tranquilli”.
Cos’è Quartieri Tranquilli? È un’associazione di cui è presidente Lina Sotis, giornalista e scrittrice, impegnata nel creare nuovi progetti di volontariato che facciano diventare più vivibili, più solidali, più affettuosi i quartieri di Milano, oltre a connettere e a rendere visibili sui media realtà e onlus già esistenti.
Lina Sotis, che a Cosenza custodisce solidi contatti umani e relazionali, ha messo a disposizione la rete di rapporti costruita nella sua carriera di giornalista e scrittrice “per dare visibilità – dice – anche a chi partecipa a costruire buoni programmi e buone notizie”.
Ora, in riva al Crati, si costituisce un gruppo d’azione locale del quale hanno appena ricevuto formale delega al coordinamento Eva Catizone, referente per la Cultura del sindaco Mario Occhiuto, e Tonino Magnelli, entrambi in testa a una squadra di cui faranno parte, tra gli altri, Maria Cristina Parise Martirano, Marina Vercillo, Bianca Zupi, Maria Locanto, Flaviana Gallo, Paolo Loizzo, Alessandra De Rosa, Gemma Salfi.
L’associazione “Quartieri Tranquilli” a Cosenza si propone di animare, come a Milano, i quartieri, a partire dal centro storico, con iniziative culturali e sociali, volte al contrasto delle povertà e all’inclusione sociale.
Il primo impegno dell’associazione è re-individuare e ridelineare i quartieri della città, ricreando luoghi con un’identità in cui ci si possa riconoscere. Luoghi dove emergono più chiaramente i lati deboli su cui intervenire e quelli forti su cui puntare.
“Sono molto onorata di co-guidare questa nuova e bella esperienza – afferma Eva Catizone – E per questo ringrazio Lina Sotis dell’opportunità di far viaggiare insieme iniziative culturali e inclusione sociale. In tal senso – aggiunge – siamo già operativi e stiamo lavorando per far partire da dicembre “Enel illumina le tavole”, progetto rivolto ai cittadini più svantaggiati”.