La Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale reggino nei confronti di Emanuele Occhipinti, di 41 anni, ritenuto gravemente indiziato del reato di atti persecutori nei confronti della moglie.
Il provvedimento giunge a conclusione di serrate indagini, condotte dalla Polizia e coordinate dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e dall’aggiunto Gerardo Dominijanni,
È l’ennesimo caso di violenza domestica che viene affrontato e risolto dagli investigatori della Squadra Mobile reggina. Dopo alcuni anni di matrimonio, il rapporto coniugale si è incrinato, fino ad arrivare alla separazione di fatto della coppia.
Da questo momento si è verificata un’escalation di condotte persecutorie che l’uomo avrebbe posto in essere nei confronti della moglie, con ripetute minacce, insulti ed aggressioni fisiche.
Nel corso delle indagini sono state registrate gravi, numerose ed insostenibili offese – denigratorie della personalità della donna – generando nei confronti della vittima un perdurante stato d’ansia dovuto al timore di gravi conseguenze per la sua incolumità.
Nel mese di agosto 2016, la donna ha trovato il coraggio di denunciare tutto alle forze dell’ordine, dopo aver subito l’incendio della propria autovettura, fatto preannunciato da Occhipinti che qualche ora prima avrebbe detto alla donna che “a breve l’avrebbe fatta camminare a piedi”.
Dopo questo episodio, si sarebbero verificati altri episodi denunciati dalla donna, per i quali si è reso necessario il pronto intervento degli uomini del locale Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, infatti, in questo mese sono state incendiate, in due circostanze, due autovetture in uso alla donna.
Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di ricostruire un robusto impianto accusatorio nei confronti dell’uomo, già destinatario del provvedimento di ammonimento adottato il 23 febbraio 2016 dal Questore di Reggio Calabria, determinando il Gip ad accogliere la richiesta di misura cautelare in carcere formulata dal pubblico ministero a carico dei Emanuele Occhipinti, provvedimento che è stato eseguito dagli uomini della Squadra mobile, che hanno raggiunto l’uomo e lo hanno condotto nel carcere di Arghillà, dove si trova attualmente ristretto a disposizione dell’autorità giudiziaria.