Sono stati tutti rinviati a giudizio i politici indagati nell’inchiesta Rimborsopoli, accusati di gestito in modo illecito i fondi destinati ai gruppi consiliari della Regione Calabria, le cosiddette “spese pazze”. Un solo prosciolto: Candeloro Imbalzano, ex consigliere e già presidente della seconda Commissione “Bilancio”.
Lo ha deciso il Gup di Reggio Calabria Adriana Trapanidi Reggio Calabria, accogliendo la richiesta avanzata dal procuratore aggiunto Gaetano Paci nell’ambito del procedimento su presunte distrazioni di quattrini destinati a uso personale invece che per le attività istituzionali dei gruppi.
Sono 23 le persone mandate sotto processo. Per Nicola Adamo e Domenico Talarico c’è stato un errore di notifica per il rinvio e gli atti sono stati trasmessi di nuovo in procura. Tra i rinviati a giudizio ci sono anche quattro parlamentari in carica: Bruno Censore e Demetrio Battaglia, del Pd; Ferdinando Aiello, di Sel, e Giovanni Bilardi (insieme al suo assistente Carmelo Trapani), del gruppo “Federazione della libertà”.
A processo anche gli ex presidenti della Giunta regionale Agazio Loiero e gli ex presidenti del Consiglio Antonio Scalzo e Giuseppe Bova e i consiglieri regionali tuttora in carica Carlo Guccione e Vincenzo Ciconte, entrambi del Pd.
Poi, tra gli altri, Demetrio Battaglia (Pd), Giovanni Nucera (Udc-Ap), gli ex consiglieri Pasquale Tripodi (Centro democratico), Alfonso Dattolo di Rocca di Neto (Udc-Ap), Alfonsino Grillo, eletto con la lista “Scopelliti presidente”, Emilio De Masi, (Idv); Sandro Principe (Pd), Pietro Amato (Pd), Mario Franchino (Pd), Mario Maiolo (Pd), Francesco Sulla (Pd).