Colpi di pistola sono stati sparati la scorsa notte contro automezzi della polizia del Reparto mobile a San Severo (Foggia), che da alcuni giorni sono in città per un controllo rafforzato del territorio disposto in seguito a numerosi episodi di criminalità verificatisi negli ultimi tempi.
I colpi hanno raggiunto e danneggiato in tre punti un furgone che parcheggiato dinanzi ad una albergo dove è ospitato il personale di polizia inviato da altre città e che si trova vicino alla stazione ferroviaria. L’auto da cui sono partiti gli spari, probabilmente rubata, è stata ritrovata abbandonata nel centro abitato della città. Indagini sono in corso per risalire al criminale.
E’ stato il portiere dell’albergo a sentire gli spari e dare l’allarme. L’episodio è stato registrato dalle videocamere di sorveglianza in zona intorno alle 4 della notte. Le immagini mostrano una persona sola alla guida di una vecchia utilitaria, si avvicina ai mezzi della polizia parcheggiati per strada, spara con una pistola e poi accelera e fugge.
“E’ un attacco alle istituzioni. E’ un atto di una gravità inaudita. C’è una parte della popolazione che sfida le istituzioni. E’ un fatto gravissimo”, ha detto all’Ansa il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, commentando quanto avvenuto. Appena appresa la notizia il sindaco ha subito sentito il questore di Foggia, Piernicola Silvis al quale ha espresso “la più totale e convinta solidarietà dell’Amministrazione Comunale”.
Il questore di Foggia non esclude che vi sia un nesso tra l’episodio degli spari contro i mezzi della polizia della notte scorsa a San Severo e lo sgombero del Gran Ghetto che si trovava nel territorio comunale, ma al momento propende per l’ipotesi che si sia trattato di una reazione della criminalità locale al rafforzamento dei controlli disposto negli ultimi giorni per frenare l’escalation criminale.
I mezzi presi di mira dall’attentatore erano parcheggiati dinanzi ad un albergo dove è ospitato – precisa il questore – personale della polizia che nei giorni scorsi ha operato anche per i servizi di ordine pubblico durante lo sgombero del ghetto e che ora partecipa ai servizi di controllo della residenze in città dove sono stati trasferiti i migranti del ghetto”.
“Ma è probabile – ha aggiunto Silvis – che chi ha sparato abbia preso di mira i mezzi della polizia come ritorsione perché l’incremento dei controlli ha infastidito molto la criminalità. Negli ultimi giorni dopo l’incremento di episodi criminali in città, infatti, il sindaco Miglio aveva fatto uno sciopero della fame per chiedere l’intervento del governo, ed aveva incontrato il ministro dell’Interno Marco Minniti, ottenendo l’invio un primo incremento delle forze dell’ordine impegnate sul territorio.