Tropea, la perla del turismo balneare calabrese come la Corleone dei Liggio, Riina, Provenzano e Bagarella: il comune è stato sciolto per mafia. La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri che su proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni da parte mafia e ‘ndrangheta dei comuni di Corleone (Palermo) e Tropea (Vibo Valentia) e la proroga dello scioglimento dei comuni di Bovalino (Reggio Calabria) e Arzano (Napoli).
Il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, era stato invitato a partecipare a norma dello Statuto speciale della Sicilia, ma nell’impossibilità di presenziare, ha comunicato il proprio assenso allo scioglimento di Corleone.
L’accesso antimafia nel Comune di Tropea, che ha portato allo scioglimento degli organismi di gestione dell’ente, era stato invece disposto il 22 ottobre del 2015, su proposta dell’allora prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, e si era concluso il 22 aprile scorso.
Gli accertamenti avevano preso spunto da possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del Comune. Il sindaco della perla sul Tirreno era Giuseppe Rodolico, eletto il 25 maggio del 2014 con la lista civica “Tropea Futura” che portò in consiglio comunale 8 rappresentanti della maggioranza.