I Carabinieri di Corigliano Calabro hanno fermato l’ultimo dei ricercati di una banda di origini slave dedita a furti e rapine in abitazioni, condotte anche con modalità efferate: si tratta di Sasa Radosavljevic un 24enne di origini serbe residente presso il campo nomadi di Secondigliano, con diversi precedenti specifici. Il giovane è l’ultimo componente di una banda sgominata questa estate.
La vicenda risale al 5 luglio scorso, quando ad Albidona (Cosenza) un gruppo di persone di origine slava ha fatto irruzione all’interno di un’abitazione, approfittando della momentanea assenza dei padroni di casa, allo scopo di razziare gioielli e monili in oro.
All’improvviso accadeva l’imprevisto: la proprietaria di casa insieme alla figlia rincasavano e la banda veniva colta nell’atto di rovistare nei vari ambienti domestici. Nel tentativo di guadagnarsi la fuga ed assicurarsi il bottino, due malviventi si sono accaniti nei confronti delle donne, afferrandole e colpendole.
Le indagini da parte dei militari di Trebisacce, svolte insieme al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Corigliano Calabro e dei colleghi di San Giorgio Albanese, si indirizzavano nei confronti di una banda di soggetti di origine slava, sulle cui tracce si stava lavorando da tempo, in quanto probabili autori di diversi episodi verificatisi su gran parte del territorio regionale, tutti contraddistinti dal medesimo modus operandi: furti all’interno di abitazioni momentaneamente disabitate, violenze fisiche nei confronti dei proprietari di casa, l’utilizzo di macchine di grossa cilindrata, anche con targhe straniere, appositamente modificate ed alcune dotate di bitonali e sirene per assicurarsi la fuga dalle forze dell’ordine.
Individuati i responsabili tramite complesse indagini, anche di natura tecnica, sono state estese le attività di ricerca a tutti i reparti del Comando provinciale di Cosenza.
Già la notte del 10 Luglio sul lungomare di Corigliano Calabro si riusciva a fermare uno degli autori della rapina di Albidona, Elvis Radosavljevic, 24 enne di origine serba e residente presso il campo nomadi di Secondigliano, con precedenti specifici.
Il soggetto, dopo la convalida del fermo e la sottoposizione a misura cautelare, si trova ancora ristretto presso il carcere di Castrovillari. Inoltre le indagini condotte dai militari permetteva di scoprire anche l’officina di Corigliano, dove la banda custodiva, lontano dagli occhi indiscreti, le autovetture utilizzate per i colpi.
Venivano sequestrate una Mazda 3 modificata e su cui si acclarava la presenza di un sistema di sirene e bitonali, un’Audi A4 con motore potenziato e targhe straniere, una Fiat Bravo ed una Bmw Serie 5, anch’essa munita di sistema di sirene e bitonali. Venivano rinvenuti e sequestrati indumenti vari, copricapi, passamontagna, guanti e martelli da scasso utilizzati dalla banda per perpetrare i colpi.
Le indagini permettevano successivamente di individuare un secondo complice R.B., serbo di 36 anni e residente presso il campo nomadi di Secondigliano, il quale veniva denunciato a piede libero per concorso in rapina, la cui posizione è tutt’ora al vaglio della procura di Castrovillari.
Ieri, infine, veniva trovato ed arrestato l’ultimo componente della banda, che dopo il fermo del complice, si era dato alla macchia, facendo perdere le sue tracce. Il giovane veniva fermato dai Carabinieri di Manduria (Taranto) durante un normale controllo alla circolazione stradale e grazie alle informazioni incrociate che da sempre lega tutti i Comandi dell’Arma, immediatamente venivano allertati i militari della Compagnia di Corigliano Calabro, che conducevano il rapinatore presso gli uffici del Comando.
Identificato in Sasa Radosavljevic, a seguito dei gravi indizi di colpevolezza acclarati nei confronti del fermato e tenuto conto del pericolo di fuga, reso ancor più consistente dal fatto che si era reso irreperibile subito dopo le indagini che avevano portato all’arresto del suo complice, d’intesa con il pm della procura di Castrovillari Luca Primicerio e del procuratore Facciolla si procedeva ad eseguire il fermo di indiziato di delitto e l’arrestato veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari.
Continuano serrate le indagini degli inquirenti, in stretta sinergia fra i Comandi Arma della Regione Calabria e le competenti procure calabresi, per acclarare le responsabilità degli interessati in ordine ai diversi colpi compiuti dalla banda in tutta la Calabria, in particolare nelle province di Cosenza e Catanzaro.