Il gruppo Leonardo si aggiudica l’appalto da 19 milioni di euro per la sicurezza nelle aree industriali della Zes Calabria, ormai facente parte della Zes unica del Mezzogiorno (Sud Zes) dopo la riforma voluta dal ministro Fitto ed entrata nella sua operatività il primo marzo scorso. E’ l’ultimo atto della stagione commissariale, durata circa un anno e mezzo, affidata all’avvocato Giosy Romano. Si tratta di un appalto integrato, – è scritto in una nota – che accorpa cioè, sia la fase della progettazione esecutiva che quella dell’esecuzione con un abbattimento notevole dei tempi d’attuazione di uno dei progetti a latere che hanno caratterizzato le attività dell’ufficio regionale della Zes (Zona economica speciale). “Sfruttando”, infatti, le risorse messe a disposizione del Pon legalità del ministero dell’Interno, era stata avviata la progettazione, poi riconosciuta meritevole di essere finanziata, per un’azione di monitoraggio e prevenzione nelle aree industriali, uno degli aspetti cruciali della grande questione degli investimenti produttivi in Calabria.
A fine novembre si era chiusa la fase della presentazione delle offerte, in meno di tre mesi – nel pieno della fase transitoria del passaggio dalla vecchia alla nuova Zes – la commissione giudicatrice ha smaltito l’esame delle proposte pervenute, ultimando i lavori e aggiudicando la gara a una company che opera su tutto il territorio nazionale specializzata nelle attività di progettazione, installazione e manutenzione di impianti elettrici, impianti meccanici, impianti speciali, sistemi di videosorveglianza, data center, sistemi di telecomunicazioni, opere infrastrutturali ed opere edili connesse.
Il progetto intende rafforzare la sicurezza reale e percepita degli insediamenti industriali, aumentandone l’attrattività per gli operatori economici, soprattutto stranieri, che vedono la legalità e la sicurezza come elemento essenziale per la protezione dei propri investimenti. Più in particolare, l’intervento si propone di migliorare i sistemi di Security delle aree industriali poste nelle ZES, attraverso piattaforme integrate, aperte e basate su standard pubblici ed interoperabili su domini di competenza complementari di portata nazionale, puntando al miglioramento dell’efficienza, della sicurezza della mobilità delle merci, del trasporto delle merci pericolose, della sicurezza pubblica, utilizzando il paradigma di Internet of Things e, ove richiesti, servizi di posizionamento e di tracciamento, sempre nel rispetto delle norme che regolano il trattamento dei dati personali in aderenza al C.A.D. (Codice dell’Amministrazione Digitale) e alle norme di cyber‐security nazionali ed europee.
Gli obiettivi possono rapidamente essere perseguiti attraverso il completamento e il potenziamento dei sistemi presenti in campo e di quelli in via di realizzazione che prevedono la dotazione di tecnologie innovative e la realizzazione di infrastrutture per il controllo delle aree sensibili prevedendo la realizzazione di un nodo centrale regionale che raggruppi le informazioni provenienti dalle preesistenze e, grazie a moduli di cooperazione ed interoperabilità, sia in grado di generare forte interazione con i sistemi nazionali esterni. Il nodo ospiterà una banca dati di grande valore, non solo ai fini della sicurezza della singola struttura ma capace di creare un quadro di unione informativo utile a monitorare costantemente i livelli di attuazione e «funzionamento» delle Aree Economiche regionali. Per il raggiungimento degli obiettivi sopra descritti sarà doverosa la costruzione dell’infrastruttura necessaria ai sistemi di videosorveglianza e monitoraggio ambientale. L’architettura del sistema proposto è di tipo client-server distribuito e, sostanzialmente, si compone di dispositivi di acquisizione (telecamere, lettori targa, sensori, ecc.), dell’infrastruttura di comunicazione, di sistemi di archiviazione distribuiti e ridondati nelle zone critiche, di server di elaborazione delle immagini e dei dati acquisiti dai sensori e di un Centro di Controllo che sovraintende e monitora il funzionamento dell’intero sistema.
In ogni area oggetto del progetto, verranno installati uno o più box cui afferiscono i dispositivi di acquisizione (telecamere e sensori ambientali) che ospitano tutte le apparecchiature per l’archiviazione, il controllo e la gestione dei dispositivi installati in quello specifico agglomerato. Il box di controllo di ogni agglomerato ospiterà le apparecchiature necessarie per la gestione delle connessioni verso il centro di controllo e le autorità di pubblica sicurezza. Queste ultime avvengono tramite le apparecchiature di accesso installate presso il box di controllo principale presente in ogni agglomerato così da avere connessioni sicure e cifrate. Gli interventi da realizzare negli agglomerati sopra individuati sono nello specifico: a) Sistema di videosorveglianza e controllo accessi; b) Sistema di monitoraggio ambientale degli agglomerati industriali; c) Infrastruttura di elaborazione, conservazione dei dati e notifica degli eventi; d) Centro di controllo; e) Servizi di tuning. Si rimanda alla Relazione Tecnica allegata al presente progetto per maggiori specifiche riguardanti la proposta progettuale individuata.