Nello specifico, dopo avere ascoltato i testimoni e dopo che la Scientifica ha effettuato i rilievi sulla scena del delitto, gli investigatori avrebbero ricostruito la dinamica dei fatti, chiarendo che la morte era sopraggiunta a causa di una o più ferite provocate da un oggetto contundente con cui Antonio Galimi avrebbe colpito Aiello nel corso della colluttazione, avvenuta anche alla presenza della donna.
Infatti, da un primo esame medico legale, sarebbe emersa la presenza di profonde ferite lacero contuse sul cranio della vittima, verosimilmente compatibili con un posacenere di grosse dimensioni repertato sulla scena del delitto e sul quale sono in corso analisi tecniche più approfondite. Alla base della vicenda, vi sarebbe una morbosa gelosia che Galimi nutriva nei confronti della nipote, anche a seguito della recente convivenza intrapresa da quest’ultima con Romeo Aiello.
La salma della vittima è attualmente custodita presso l’obitorio del locale Ospedale a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ne ha disposto l’esame autoptico. Il presunto omicida, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina. Lo stesso non ha risposto alle domande rivoltegli dal magistrato. Tenuto conto che l’abitazione è stata sottoposta a sequestro al fine di potere effettuare ulteriori accertamenti scientifici nei prossimi giorni, la donna è attualmente ospitata presso una comunità di Reggio Calabria.
Romeo Aiello è stato ucciso nella tarda mattinata di ieri 28 novembre 2014 a Reggio Calabria, nel quartiere Gallina. Il delitto pare sia maturato al culmine di una lite. Sconosciuto il movente della lite che ha portato all’omicidio.