I carabinieri del Ros, del Gruppo di Locri, nonché dello Squadrone eliportato cacciatori di Calabria, hanno dato esecuzione a 8 misure cautelari, di cui 4 in carcere nei confronti di Luca Benci, di 33 anni, Giorgio Violi (43), Salvatore Sainato (62) e Vincenzo Sainato (38); nonché 4 obblighi di dimora nel comune di residenza nei confronti di Cosimo Ursino di 34 anni, Vincenzo Lombardo (33), Domenico Jentile (48) e Massimiliano De Masi (47), tutti residenti nel comprensorio di Gioiosa Jonica. L’operazione è stata chiamata “Green Day”.
Il provvedimento, emesso dal Gip di Reggio Calabria, Alessandra Borselli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, è frutto di una attività d’indagine dell’Arma attraverso cui è stato possibile disarticolare un’organizzazione composta da un gruppo di soggetti dedito a una serie di reati fra cui, principalmente, la coltivazione di numerose piantagioni disseminate nelle campagne di Gioiosa Jonica, Grotteria e Martone, nonché il relativo traffico degli ingenti quantitativi di sostanza stupefacente prodotta.
Le indagini, dirette dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dai pm Simona Ferraiuolo e Francesco Tedesco, sono state condotte grazie ad una copiosa attività di intercettazione, in aggiunta a numerosi servizi di osservazione e pedinamento da parte sia dei Cacciatori di Calabria, nonché dei reparti investigativi dell’Arma. Importanti per le indagini, peraltro, sono state le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno avvalorato le investigazioni degli inquirenti.
I reati contestati a vario titolo riguardano associazione di stampo mafioso, l’associazione finalizzata al traffico illecito di droga, nonché estorsione aggravata perché commessa da persone ritenute appartenenti ad associazione mafiosa.
Secondo l’accusa, i soggetti, considerati contigui alla cosca Ursino operante nel territorio di Gioiosa Jonica e aree limitrofe, avvalendosi della forza intimidatrice dell’organizzazione, erano dediti all’attività di produzione e commercio della sostanza stupefacente, assicurando così alla consorteria di riferimento un ingente flusso di denaro in grado di rimpinguare il patrimonio e agevolarne in tal modo il controllo del territorio.
I militari sono riusciti a sequestrare in numerose perquisizioni oltre 5 mila piante di marijuana, nonché circa due quintali di stupefacente, nonché migliaia di semi di ottima qualità in termini di resa, pronti all’uso per essere coltivati.
Le indagini, in ultimo, hanno permesso di accertare che uno degli indagati, figlio del capocosca, avrebbe messo in atto un’estorsione aggravata con le modalità mafiose nei confronti dei gestori di alcuni impianti di intrattenimento giunti a Gioiosa Jonica in occasione della festa patronale di San Rocco, imponendo la consegna sia di denaro per lo stazionamento delle giostre e sia la consegna di numerosi biglietti per l’importo di diverse migliaia di euro.
Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’autorità giudiziaria.