La Corte di Appello di Salerno ha parzialmente riformato la sentenza emessa dai Giudici di primo grado per il procedimento sul cosiddetto scontro tra Procure. L’inchiesta risale ai tempi in cui il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris era magistrato a Catanzaro ed è legata alla revoca del procedimento “Poseidone” e all’avocazione del procedimento “Why Not” all’allora pubblico ministero.
Il 20 aprile 2016 i giudici salernitani avevano assolto Salvatore Murone, ex procuratore aggiunto di Catanzaro; Giancarlo Pittelli, senatore di Forza Italia; Giuseppe Galati, ex sottosegretario alle attività produttive; Antonio Saladino, ex presidente della compagnia delle opere della Calabria; Dolcino Favi, ex procuratore generale facente funzione a Catanzaro e l’avvocato Pierpaolo Greco.
Il primo cittadino di Napoli (difeso dagli avvocati Elena Lepre e Stefano Montone), parte civile nel procedimento, ha impugnato la sentenza di primo grado affinché i giudici di Appello volessero ritenere le condotte contestate agli imputati sussumibili nel reato di abuso d’ufficio, pur consapevole che fossero già coperti da intervenuta prescrizione in quanto relativi al 2007.
La Corte di Appello di Salerno ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado, ritenendo i fatti sussumibili nel reato di abuso d’ufficio, per il quale ha dichiarato di non doversi procedere per intervenuta prescrizione.