Acri: evade dai domiciliari, arrestato. A luglio tentò di incendiare la compagna

Carlomagno
Acri: evade dai domiciliari, arrestato. A luglio tentò di incendiare la compagna
Nel riquadro Adrian Dimisca

I carabinieri della stazione di Acri (Cosenza) hanno nuovamente arrestato il 44 enne Adrian Dimisca, per evasione dai domiciliari. Per l’uomo, trattenuto ora in camera di sicurezza presso la Compagnia di Rende, è atteso per sabato 5 dicembre il rito direttissimo.

Adrian Dimisca, operaio separato di origini rumene, era stato arrestato il 1° luglio scorso per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia perché nel corso di quel pomeriggio, a seguito di una lite con la propria convivente, ha tentato di darle fuoco cospargendola di liquido infiammabile. Andò agli arresti domiciliari.

La donna, una casalinga rumena di 43 anni, la sera prima era stata cacciata di casa. Tornata il giorno successivo per prendersi i propri bagagli, Adrian Dimisca l’avrebbe cosparsa con liquido infiammabile con intento incendiarla facendo scoccare la scintilla dal suo accendino.

Fortunatamente, la donna riuscì scappare e a rifugiarsi in un bar nelle immediate vicinanze dell’abitazione, richiedendo soccorso. A seguito della segnalazione al 112, i carabinieri della stazione di Acri sono intervenuti spediti per evitare la tragedia. Andati a casa dell’uomo, i militari lo hanno trovato ancora con l’accendino.

Dimisca aveva minimizzava i fatti, riferendo di volerla solo spaventare per cacciarla definitivamente da casa per una presunta dipendenza da alcool della donna.  Intervenuti i sanitari del 118, la donna fu ricoverata presso l’ospedale di Acri per frattura allo zigomo e all’arcata sopraccigliare. I medici la giudicarono guaribile in 30 giorni.

Un fattaccio a seguito del quale, il presunto autore, Adrian Dimisca riuscì a guadagnare gli arresti domiciliari, forse, grazie al suo status di “incensurato”. Domicilio da cui è evaso stamane facendosi beccare in strada da militari di Acri. Domani è molto probabile che per lui si spalanchino le porte del carcere di Cosenza.