Per fare il pane alimentavano il forno con scarti di rifiuti speciali composti da mobili laccati, truciolato, compensato, sedie abbandonate e altra robaccia simile raccattata chissà dove. Così, un panificio di Cosenza sito in contrada Ciavola, è stato sottoposto a sequestro penale dai carabinieri del Nucleo ambientale della città che hanno anche denunciato il titolare e un dipendente.
Durante il controllo, scaturito dalla presenza di un ingente quantitativo di rifiuti posto a margine della strada in vicinanza del panificio e dal fastidioso odore acre emesso dai fumi provenienti dal panificio, i militari hanno accertato che questi venivano usati per la combustione all’interno del forno, come riscontrato di fatto al momento del controllo all’interno dei locali.
Rifiuti che, per la tipologia del forno a “cottura indiretta” – sottolinea una nota dei carabinieri-forestali -, non erano a contatto con gli alimenti prodotti dall’attività. Lo stesso dipendente è stato individuato mentre prelevava i rifiuti e li trasportava all’interno della struttura per usarli come combustibile. Si è pertanto accertato in flagranza, la gestione, il deposito e lo smaltimento illecito di tali rifiuti. Inoltre i due indagati dovranno rispondere anche di emissione di fumi provenienti dalla combustione dei rifiuti speciali senza alcuna autorizzazione e senza alcun metodo di filtraggio.
L’ispezione ha accertato anche la presenza di una impastatrice contenente l’impasto di circa 200 kg di farina negli stessi locali in cui erano presenti i rifiuti. Come disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza, i militari hanno denunciato in concorso i due uomini e posto sotto sequestro il panificio, i rifiuti e le attrezzature utilizzate per la panificazione.