Un gruppo di persone ha inscenato sabato mattina una manifestazione a Cosenza, davanti la sede della Rai, per chiedere, è scritto in un volantino, “la cessazione dell’invio di armi all’Ucraina, la fine delle sanzioni alla Russia e della vergognosa campagna russofoba in atto, l’annullamento della dichiarazione che condanna la Russia come Stato terrorista, la rinascita di un’Ucraina davvero sovrana, neutrale e democratica, lo scioglimento della Nato, il disarmo nucleare, lo stop alla corsa agli armamenti contro ogni imperialismo e per un ordine mondiale multipolare fondato sul rispetto di tutte le Nazioni e di ogni popolo”.
I manifestanti si sono presentati dal mattino con cartelli in atteggiamento assolutamente pacifico. “Siamo qui per ribadire – hanno detto – il nostro dissenso rispetto allo spazio assegnato dall’emittente di Stato al presidente ucraino Zelensky a Sanremo”. Il conduttore del festival dovrebbe leggere una lettera del presidente ucraino.
“Secondo noi – ha detto Eduardo Zumpano, segretario provinciale del Partito comunista – è propaganda a sostegno della guerra”. Analoghe iniziative sono state fatte in diverse altre città sotto le sedi regionali della Rai, servizio pubblico pagato con il canone da milioni di cittadini, che nella stragrande maggioranza non condividono la linea del governo di continuare ad armare Kiev “per raggiungere la pace”, come sostiene il blocco euro-atlantico, Italia compresa. Un ‘ossimoro’ che porterà ad un “disastro globale”, ha fatto sapere il Cremlino criticando il comportamento degli Usa e dell’Ue.