L’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani dalla Calabria lancia strali a Matteo Renzi sulla scarsa performance dei dem in Sicilia, ma anche in vista delle fasi preparative alla lunga campagna elettorale per le elezioni politiche del 2018.
Bersani, in visita a Catanzaro, commentando la direzione del partito, invita l’ex premier a essere più umile e a riconoscere i propri errori. “In questi anni mi sono un po’ stancato – dice – di interrogare la sibilla cumana. Quello che vorrei è che dicessero: abbiamo capito che abbiamo fatto errori seri e quindi vorremmo rimediare a partire dalla legge di stabilità. Riconoscere di avere fatto una legge elettorale con la destra che adesso dicono di temere perché tira la volata alla destra, riconoscere gli sbagli e dire: adesso cambiamo registro. Però aspettarsi questo è un po’ osé. Credo non succederà”.
E a chi gli chiede se vi sia maggiore sintonia tra Pd e Mdp (gli scissionisti di Speranza, ndr), lui risponde di non saperlo, ma “bisogna vedere cosa dice Renzi sul resto. Lui – spiega – si preoccupa sempre di rivendicare quello che si è fatto ma purtroppo c’è qualche milione di elettori che non sono d’accordo, e non sono Bersani o Speranza, che hanno un giudizio critico su tante cose che si sono fatte. Seguiamo la discussione. Basta che si sappia che le chiacchiere stanno a zero, adesso ci vogliono dei fatti”.
“Se solo si fanno promesse la gente non crede. Negli ultimi tre anni siamo stati insieme, anche Mdp, ma l’Italia non la pensa così. Benissimo quelli che fanno appelli – prosegue Pierluigi Bersani -, siamo anche noi per l’unità, però ci dicano cosa intendono fare per cambiare”.
“C’è un pezzo di elettorato che del centrosinistra a traino Pd e del Pd a traino renziano non ne vuol sapere. Come si fa a farli tornare? Cambiando radicalmente proposte, smettendo l’arroganza del governo, dando un messaggio in sintonia con la vita dei cittadini”, conclude Bersani.