250 Carabinieri della Comando provinciale di Cosenza, supportati dai colleghi dello Squadrone eliportato “Cacciatori di Calabria”, della compagnia speciale, del nucleo cinofili e del nucleo elicotteri di Vibo Valentia hanno dato esecuzione a 35 misure cautelari, 10 in carcere e 16 agli arresti domiciliari, nonché a 9 obblighi di dimora, emessi dal gip del tribunale di Cosenza, dott.ssa Giusy Ferrucci, su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, nella persona del sostituto procuratore titolare del fascicolo d’indagine, dott. Giuseppe Francesco Cozzolino, del procuratore capo, dott. Mario Spagnuolo e dell’procuratore aggiunto, dott.ssa Marisa Manzini.
Tra i reati contestati, a vario titolo, spaccio di droga, furti, estorsioni, armi e usura. Nel corso del blitz sono state sequestrate 4 pistole, 13 chili di marijuana e 7 chili di hashish.
Le indagini, condotte dalla Compagnia Carabinieri di Cosenza, sono partite dalla denuncia di una madre disperata, umile collaboratrice domestica, che vedendo il figlio, piccolo spacciatore, minacciato dal suo fornitore per non aver pagato le partite di droga ricevute, si è fatta coraggio e si è presentata al maresciallo comandante della stazione di Cosenza – Nord, al quale ha raccontato tutte le vessazioni subite in famiglia.
Intercettazioni e perquisizioni
Immediatamente sono scattate le indagini che dal gennaio 2015 si sono protatte fino ad oggi consentendo d’individuare una serie di gruppi di pusher che si erano spartiti le piazze di spaccio del capoluogo cosentino, operando in regime di libera concorrenza determinata da un’incessante domanda di droga, testimoniata dai quasi settecento episodi di spaccio documentati.
A carico di alcuni grossisti anche l’accusa di estorsione per aver minacciato e picchiato dei pusher che non avevano pagato le partite di droga smerciate. le armi ritrovato hanno confermato la pericolosita’ di alcuni dei soggetti arrestati.
Ssaranno proprio i debiti di droga a costringere alcuni pusher a diventare anche ladri seriali specializzati in furti su autovetture e furgoni da lavoro, dai quali rubavano qualsiasi cosa potessero rivendere per racimolare contanti.
Tra carcere e domiciliari
Bertocco Enzo
Bruno Carlo
Capizzano Mirko
De Mari Pietro
Esposito Manuel
Falbo Alfonsino
Gaglianese Riccardo
Gozzi Giuseppe
Laurato Vincenzo
Lo Polito Francesco
Lo Polito Massimiliano
Maio Aniello De
Mazzei Francesco
Mele Ernesto
Novello Alberto
Pati Denis
Pati Gabriele
Pati Salvatore, 26 anni
Riad Driss
Romano Denny
Simone Gerace
Spadafora Carlo
Spina Francesco
Stavale Andrea
Veltri Francesco
Vittorio Andrea
Obbligo di dimora
Pati Salvatore, 66 anni
Fantasia Gianluca
Iulianelli Vincenzo
Calandrino Salvatore
Walter Filice
Egidio Cino
Francesco Angelo Bartolomeo
Agostino Ritacco
Carmelo Giuseppe Perri