Svolta nelle indagini sull’omicidio Pileggi, arrestato il presunto autore

L'uomo, secondo quanto ricostruito, è stato ucciso perché intratteneva una relazione sentimentale con la figlia di un boss.

Carlomagno

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Aveva una relazione extraconiugale con la figlia di un esponente della ‘ndrangheta. Per questo, l’8 febbraio 2016, fu ucciso Alfredo Pileggi, di 38 anni. A ricostruire il movente del delitto sono stati i carabinieri della Compagnia di Roccella Ionica che, con i colleghi di Monasterace, hanno arrestato il presunto autore, Cosimo Sorgiovanni 41enne del posto, ritenuto legato alla famiglia di ‘ndrangheta dei Ruga operante nella Valle dello Stilaro, con l’accusa di omicidio aggravato dal metodo mafioso. Il provvedimento è stato emesso dal giudice su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

Durante le indagini, dirette dal procuratore aggiunto della Dda reggina Giuseppe Lombardo e dai pm Simona Ferraiuolo e Antonella Crisafulli, gli investigatori hanno setacciato e analizzato ogni elemento derivante dalle dichiarazioni dei familiari della vittima e di chi lo frequentava,  sono state eseguite attività investigative classiche e tecniche nonché indagini scientifiche da parte del Ris di Messina, attività che nel complesso hanno consentito di dimostrare tra l’altro la premeditazione del delitto.

Il movente dell’omicidio è da ricercare nella relazione extraconiugale intrattenuta dalla vittima con la figlia di un noto esponente della criminalità organizzata locale, tra i cui sodali, secondo l’accusa, emerge Cosimo Sorgiovanni che, come riscontrato dalle investigazioni e dalle fonti dichiarative, sarebbe un “soldato” della storica famiglia di ‘ndrangheta Ruga, operante nella vallata dello Stilaro.

Le indagini hanno permesso agli inquirenti di ottenere ulteriori conferme sulle motivazioni del fatto di sangue, consentendo anche di scoprire che la vittima nel maggio 2015 era stata avvicinata da Sorgiovanni per chiarire la vicenda.

Il suggello alle ipotesi investigative, riferiscono gli investigatori, è stato ottenuto dalle risultanze delle analisi scientifiche che consentivano di riscontrare sull’odierno indagato e sugli indumenti da egli indossati la presenza di alcune particelle di polvere da sparo pienamente compatibili con i bossoli sequestrati sulla scena del crimine.

L’agguato
Era il pomeriggio dell’8 febbraio 2016, quando Alfredo Pileggi, operaio incensurato allora 38enne, fu barbaramente ucciso con 5 colpi d’arma da fuoco calibro 45, che lo colpirono al torace e all’addome, mentre si trovava a bordo della sua Fiat Punto, in sosta in via Calabria, nei pressi della palestra dall’uomo frequentata. La notizia dell’omicidio