Omicidio a Schiavonea, il Ris al lavoro nella casa di Longobucco

Da stamane i militari nell'appartamento dell'uomo trovato cadavere nel porto. Ed è giallo. I DNA sono due. Forse ha lottato con l'assassino prima che questi lo gettasse in mare

Carlomagno

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Pietro Longobucco porto
Nel riquadro la vittima Pietro Longobucco

Potrebbero portare ad una svolta nelle indagini per l’omicidio di Pietro Longobucco, l’uomo con precedenti, trovato cadavere nelle acque antistanti il porto di Schiavonea, lo scorso 17 dicembre, gli esiti di un sopralluogo in corso nell’abitazione della vittima.

Gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Messina e personale specializzato del Nucleo Operativo della Compagnia dei carabinieri di Corigliano Calabro, da stamani, sono a lavoro nell’abitazione.

La casa è stata posta sotto sequestro la settimana scorsa dal Nucleo Radiomobile dei carabinieri e ne è stato interdetto l’accesso. All’interno dell’appartamento sono state trovate tracce di sangue e di due diversi tipi di Dna.

Sono proprio le due diverse tracce biologiche a lasciare supporre che la vittima abbia avuto in casa, prima di essere ucciso con tre colpi di pistola, una colluttazione con l’omicida prima che il killer lo uccidesse e lo gettasse poi in mare.