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Il consigliere regionale della Calabria Giuseppe Aieta, del Pd, riconfermato alle elezioni del 26 gennaio con la lista Democratici e progressisti, è indagato per corruzione dalla Procura di Paola.
Stamani la segreteria politica di Aieta a Cetraro, cittadina della quale è stato sindaco, è stata perquisita dalla Guardia di finanza di Scalea e sono stati sequestrati personal computer e documenti.
Aieta è stato poi ascoltato in procura. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal procuratore Pierpaolo Bruni, Aieta, in cambio di voti alle regionali di un mese fa, avrebbe promesso all’imprenditore Giuseppe Chiaradia, operante nel settore della sanità e indagato, l’accreditamento delle proprie strutture presso la Regione.
Nell’inchiesta sono indagati anche i sindaci di Acri e Longobucco, Pino Capalbo e Giovanni Pirillo, ed Emilio Morelli, marito di una consigliera comunale di Roggiano Gravina. A loro, per l’accusa, Aieta avrebbe promesso l’assunzione o la permanenza nella struttura regionale dopo la rielezione.
Giuseppe Aieta lo scorso 26 gennaio è stato rieletto consigliere regionale con 7.454 preferenze. Nel suo paese, a Cetraro, dove è stato sindaco, ha raggiunto 1.304 voti, a Paola 216, a Cosenza, 220, mentre a Scalea 40, 19 a Praia a Mare. Nel comprensorio di Corigliano Rossano 308 preferenze; e ancora: ad Acri ha racimolato 957 voti, a Longobucco 42. Migliaia di voti sparsi per i 150 comuni della circoscrizione di Cosenza.