L’anziano Damiano Oriolo fu rapinato e ucciso, arrestata una donna rumena

Clamorosa svolta nelle indagini sulla scomparsa dell'uomo avvenuta oltre tre anni fa a Cosenza. La Polizia ha fermato la presunta omicida subito dopo essere stata scarcerata da Reggio dove era reclusa per altri reati. Secondo l'accusa avrebbe agito con dei complici, ancora ignoti.

Carlomagno

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L'anziano Damiano Oriolo fu rapinato e ucciso, arrestata una donna rumena
La vittima Damiano Oriolo

Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Damiano Oriolo, l’anziano originario di Lappano scomparso misteriosamente da Cosenza ad aprile 2017. La Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha eseguito un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica bruzia, nei confronti di una donna rumena di 33 anni, Angela Melania Serban, ritenuta responsabile di rapina e dell’omicidio dell’uomo, all’epoca della scomparsa 78enne.

Di Damiano Oriolo, allora 78enne, si erano perse le tracce all’ora di pranzo del 6 aprile 2017. Era un giovedì, giorno di “libera uscita” di diverse badanti straniere che in genere hanno due mezze giornate libere: giovedì e domenica pomeriggio. Le donne frequentavano con le amiche connazionali qualche bar in centro a Cosenza, bazzicati anche da anziani e soprattutto da gente poco raccomandabile in cerca di “dolce compagnia”.

L’anziano, da quanto emerso, era solito scendere a Cosenza in quei giorni. I familiari quel giovedì lo hanno cercato inutilmente e da Lappano scesero giù in città per capire dove fosse finito il congiunto. Ed è alla Questura di Cosenza, dopo diversi giri e chiamate a vuoto, che quella stessa sera denunciarono la scomparsa. Dalla denuncia alla Polizia scattarono imponenti ricerche. Vennero usati anche i cani molecolari, ma dell’uomo nessuna traccia.

La domenica successiva, tre giorni dopo, nei pressi di San Fili fu trovata su una strada scoscesa la sua auto, una Opel Astra, dove gli agenti hanno rinvenuto il portafogli svuotato (c’era il denaro della pensione incassata qualche giorno prima) ma non il cellulare di Oriolo. Sul sedile del veicolo era stata ritrovata la Sim del telefonino, lasciata in auto da chi l’ha rapinato e fatto morire, probabilmente per non farsi rintracciare. Trovati anche gli occhiali, le chiavi e alcuni indumenti dell’uomo. A tutt’oggi il cadavere non è stato ritrovato.

Le indagini e la dinamica
La donna fermata è Angela Melania Serban, una trentatreenne rumena senza fissa dimora e con precedenti per reati contro il patrimonio. Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna fermata avrebbe agito in concorso con altri, ancora da individuare.

Stando a quanto ricostruito, la donna quel giovedì a Cosenza avrebbe dapprima attirato l’anziano in una zona collinare appartata di San Fili, (dove venne ritrovata l’auto) e avrebbe poi somministrato con l’inganno a Damiano Oriolo del benzodiazepine, un potente psicofarmaco capace di narcotizzare chiunque. Fasi concitate in cui l’anziano, che evidentemente rifiutava di assumere l’ansiolitico, tentò di reagire e venne selvaggiamente picchiato. Da lì è scattata la rapina. La donna – spiegano gli investigatori – si era impossessata della somma di 350 euro e ne ha provocato la morte dopo aver lasciato la vittima (nudo e senza occhiali) per strada ed al freddo in stato di incapacità di intendere e volere.

Le investigazioni si sono avvalse di numerose diverse attività di intercettazione sia telefonica che ambientale, talune delle quali effettuate anche all’estero (in Romania) con Ordine di Indagine Europeo emesso dalla autorità giudiziaria italiana, nonché di capillari accertamenti di natura tecnica e scientifica, come le impronte lasciate sull’auto.

Il quadro indiziario emerso al termine delle investigazioni – spiega la polizia – è così risultato essere di grande solidità ed è confluito in un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dai magistrati della Procura della Repubblica di Cosenza (a firma del procuratore capo Mario Spagnuolo e del sostituto Marialuigia D’Andrea) nella serata di ieri a causa del concreto pericolo di fuga dell’indagata la quale ieri sera era stata scarcerata dalla casa circondariale di Reggio Calabria dove si trovava ristretta per altri reati. Sono in corso ulteriori indagini per identificare i complici della donna fermata.