Omicidio Bergamini, indagata l’ex fidanzata Internò. E’ caccia ai complici killer

La donna è ufficialmente coinvolta per il delitto dell'ex fidanzato, secondo l'accusa drogato, poi soffocato e infine adagiato sulla statale 106 per simulare un suicidio. La messinscena è stata scoperta dopo tre decenni. Archiviate le posizioni del marito poliziotto e dell'autista del camion. Lei lo avrebbe fatto ammazzare per vendetta perché il calciatore l'aveva lasciata.

Carlomagno

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L’ex fidanzata di Denis Bergamini, Isabella Internò, è formalmente indagata a conclusione delle indagini sulla morte del calciatore del Cosenza Calcio, avvenuta il 18 novembre del 1989 sulla strada statale 106 Jonica, nei pressi di Roseto Capo Spulico, sulla costa ionica calabrese. L’accusa sarebbe di concorso in omicidio con persone allo stato ignote. Archiviate le posizioni del marito della Internò e dell’autista de camion, ma ora è caccia ai complici killer che per oltre trent’anni l’hanno fatta franca, tra menzogne e depistaggi.

Isabella Internò, 51 anni, ha venti giorni di tempo per produrre una memoria difensiva o chiedere di essere interrogata dal pm. Nell’inchiesta, riaperta sei anni fa dall’ex procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla (trasferito proprio nel momento clou dell’inchiesta, ndr), e poi proseguita e chiusa dal sostituto Luca Primicerio, si ipotizza che Bergamini possa essere stato prima narcotizzato, quindi (da terzi) soffocato con un sacchetto di plastica, per poi essere adagiato già morto sull’asfalto perché fosse investito dai mezzi in transito per far reggere la grande messinscena sul presunto suicidio che per tre decenni è stata l’unica ipotesi possibile a cui però nessuno ha mai creduto.

Secondo quanto emerge, il movente del delitto sarebbe riconducibile a una ‘vendetta’ della signora Internò per la fine del rapporto sentimentale con la vittima, che aveva deciso di troncare una relazione burrascosa.

Sono state archiviate le posizioni di Luciano Conte, poliziotto e attuale marito della Internò, all’inizio accusato di favoreggiamento, e quella di Raffaele Pisano, autista di Rosarno, sospettato di concorso nel delitto. Sotto il cui camion di Pisano fu ritrovato il corpo senza vita del calciatore del Cosenza, in una simulazione che sembrava perfetta per il suicidio.  Occorre ora capire chi siano gli “ignoti” che avrebbero agito in concorso con l’indagata per far fuori il calciatore del Cosenza.

Legale Famiglia Bergamini: “Vogliamo vedere gli atti”
“Abbiamo appreso della notizia della chiusura delle indagini – ha spiegato in un video l’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, parlando anche a nome della sorella di Denis, Donata – da un comunicato stampa della Procura di Castrovillari. Non sappiamo che fine abbiano fatto gli altri indagati, sappiamo, comunque, che Isabella Internò rimane accusata di omicidio pluri-aggravato e quindi, come tale, strettamente punibile con l’ergastolo (non soggetto a prescrizione). Ci auguriamo di poter visionare presto gli atti di indagine e del fascicolo. Per questo abbiamo già inoltrato una richiesta via pec in tal senso. Auspichiamo davvero che la procura ci rilasci copia dei documenti perché credo che la famiglia Bergamini ne abbia pieno diritto così come forse avrebbe avuto diritto di conoscere gli esiti in altro modo”, ha concluso l’avvocato Anselmo.