Animali maltrattati, sequestrato un canile nel Reggino. Due denunce

Carlomagno

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Un canile di Sant’Ilario dello Jonio, centro del reggino, è stato sottoposto a sequestro dopo che i carabinieri di Siderno, nel corso di una indagine scattata a seguito di una denuncia di un’associazione animalista, hanno rilevato maltrattamenti e violazioni penali. Denunciati un imprenditore e un dirigente dell’Asp di Reggio Calabria.

Dalle indagini, coordinate dalla procura di Locri, sono emerse una serie di irregolarità sia nello smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue, con gravi danni all’ambiente, sia per quanto concerne il maltrattamento degli animali ospitati nella struttura.

Il canile sequestrato si sviluppa su una superficie complessiva di 9 mila metri quadri, al suo interno vi sono 187 box che ospitano 444 cani, di cui 146 sprovvisti di regolare microchip, dunque non censiti nell’anagrafe canina, dei quali alcuni non risultano neppure registrati negli elenchi dello stesso canile.

Durante i controlli, è stato accertato come le carcasse degli animali morti fossero custodite all’interno di contenitori in plastica posizionati in una cella frigo non funzionante.

Diversi cani presentano malattie della pelle, deperimento, piaghe e importanti ferite da morso, causate durante gli scontri tra cani alloggiati negli stessi box senza alcun criterio di valutazione dal punto di vista comportamentale, ed inoltre quasi tutti non sterilizzati, con conseguenti effetti competitivi tra gli stessi in particolari periodi dell’anno.

Il quadro sanitario emerso durante i controlli è stato definito “sconfortante” dagli stessi veterinari nominati ausiliari polizia giudiziaria che hanno inoltre evidenziato la mancanza di riscontri documentali circa le eventuali cure a cui i cani sarebbero dovuti essere sottoposti, nonché l’assenza di vaccinazioni per le principali malattie infettive della specie canina come cimurro e rabbia.

In considerazione delle condizioni in cui versa la struttura, il Tribunale di Locri, concordando con quanto richiesto dalla locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo del canile, ed in considerazione della particolarità del bene in sequestro ha indicato l’assegnazione della struttura ad un amministratore giudiziario in possesso di particolari requisiti.