Sequestrati beni a sessantunenne condannato per armi

Carlomagno

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Dia Direzione investigativa antimafiaLa Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha sequestrato beni riconducibili a Antonio Caglioti, di 61 anni, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza. Caglioti è stato arrestato nell’estate del 2013, insieme ai suoi più stretti familiari, nell’ambito dell’operazione “Gringia” con cui la Dda di Catanzaro ha fatto luce sulla faida di ‘ndrangheta che, tra il settembre del 2011 e il novembre del 2012, ha visto contrapposte, nell’area vibonese, i Patania e i Petrolo Bartolotta di Stefanaconi, sostenute dai Mancuso, contro la “Società di Piscopio”.

L’uomo è stato poi condannato in via definitiva a 4 anni e 8 mesi di reclusione per violazione della normativa sulle armi in quanto ritenuto, insieme ai parenti coinvolti, “sodale alla cosca Patania, con specifico ruolo di armiere del clan”. Sigilli a una ditte individuali, 14 terreni, rapporti finanziari, automezzi e un immobile. Il valore dei beni sequestrati è di circa 300 mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Vibo Valentia.