Caso Roberta Lanzino, prelievo Dna per due fratelli di Franco Sansone

Carlomagno
Caso Roberta Lanzino, prelievo Dna per due fratelli di Franco Sansone
Roberta Lanzino

Nuovo colpo di scena nell’interminabile e irrisolto caso di Roberta Lanzino, la studentessa di Rende uccisa l’estate di 27 anni fa sulla strada di Falconara di Torremezzo.

Il gip di Paola ha ordinato il prelievo coatto del Dna di Remo e Raffaele Sansone, 53 e 56 anni, di Cerisano, fratelli di Franco Sansone, processato e assolto in primo grado a maggio con l’accusa di aver stuprato e ucciso, il 26 luglio del 1988, la studentessa di Rende, che all’epoca aveva 19 anni.

I magistrati di Paola, grazie agli esami compiuti dal Ris di Messina, vogliono comparare il profilo genetico dei due fratelli con le tracce biolociche di “Ignoto 1”, rinvenute sul corpo di Roberta Lanzino e repertate dagli inquirenti all’epoca dei fatti.

Lo scorso maggio, in primo grado furono assolti i due imputati Franco Sansone e Luigi Carbone (ritenuto morto per lupara bianca). A scagionarli era stata proprio la prova del Dna: secondo i giudici il Dna dell’assassino di Roberta Lanzino non apparteneva ai due imputati.

La ragazza, il 26 luglio 1988 con il suo motorino cercò di raggiungere la sua casa al mare a Torremezzo. Le indagini, svolte nel tempo accertarono che la studentessa durante il tragitto sulla strada di Falconara era stata seguita da una Fiat 131 Mirafiori di colore chiaro che si pose di traverso costringendo la ragazza a fermarsi. Roberta Lanzino fu prima stuprata e poi sgozzata dai suoi assassini.