Felice Salvati per la Gazzetta del Mezzogiorno
«Forza Italia è come una nave che in mare aperto mostra falle di consensi elettorali a destra e a sinistra». Raffaele Fitto rilancia la sfida all’ ex Cavaliere, cominciando a snocciolare le cifre: dal 2008 al 2014 si è passati da 13 milioni di elettori a 4 milioni. Un calo determinato dal disorientamento degli elettori a proposito della linea del partito.
L’ occasione, nel capoluogo pugliese, è offerta dall’ iniziativa del «Confronto», il laboratorio di idee, opinioni, cultura ed esperienze presieduto da Antonio Distaso, parlamentare e vicecoordinatore vicario regionale di Forza Italia, nel corso di un dibattito sul tema: «Le vere Riforme e l’economia reale in tempo di crisi».
Fitto, davanti a parlamentari, consiglieri regionali ed amministratori vicini al suo partito ha chiesto che Forza Italia esca allo scoperto e trovi una terza strada rispetto a quelle del patto del Nazareno o a quella opposta di dura opposizione al governo «Non si può passare dall’ ipotesi di votare la fiducia al governo alla linea ultrà».
Fitto chiede a Forza Italia una linea «credibile e seria, che superi la situazione di stallo nella quale si è cacciata». L’ ex ministro ha sottolineato gli emendamenti presentati alla manovra, ricordando che ogni proposta di taglio di tasse prevede la copertura sul versante del taglio della spesa.
Circa un eventuale accordo sulla legge elettorale, Fitto ha detto di non conoscerne i nuo vi contenuti ed aspetta che ci sia un confronto all’ inter no del suo partito.
Fitto, a proposito delle elezioni regionali in Puglia, ha ribadito che col passare dei giorni diventa sempre più difficile effettuare le primarie.
Sulle sulle eventuali intese ha lasciato al «tavolo» di coalizione ogni decisione sia sulla coalizione che sui programmi. A tal proposito, il vicecoordinatore Distaso ha lasciato intendere ai giornalisti che sarà importante, per le intese di coalizione, verificare i risultati che arriveranno dal voto in Calabria ed in Emilia Romagna.
Incalzati dal direttore della «Gazzetta», Giuseppe De Tomaso – che ha moderato il dibattito – ed introdotti dal presidente di«Confronto», Antonio Distaso, hanno offerto il loro contributo il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone e l’ economista ed ex parlamentare, Nicola Rossi.
Capezzone ha ricordato i dati estremamente negativi del nostro Paese in materia di tassazione (altissima rispetto non solo al contesto europeo), fallimenti ed inflazione, attribuendo a tutti i partiti che hanno governato le responsabilità delle mancate riforme. Nicola Rossi – già presidente dell’ Istituto «Bruno Leoni» – è stato ancora più pesante verso le responsabilità dei partiti che hanno governato, ricordando che l’ agenda di Renzi è sostanzialmente la stessa di tutti i governi che hanno guidato il Paese dalla metà degli Anni ’90 in poi.
Rossi, assai critico verso la legge di stabilità, ha anche ricordato come negli ultimi sette anni si siano perse 500 mila imprese, raddoppiando così il numero dei disoccupati. A proposito della posizione di Forza Italia nei confronti del governo guidato da Renzi, l’ ex ministro Fitto ha auspicato sia reso pubblico il rapporto sui tagli elaborato da Cottarelli, rimandando tutti alla iniziativa annunciata per domani a Roma, in occasione dei 25 anni della caduta del muro di Berlino, nella quale conta di aprire un vero e proprio confronto all’ interno del suo partito. E non è un caso che sia stata scelta la sede di Santa Chiara, dal cui albergo nel 1919 don Luigi Sturzo, lanciò il celebre Appello ai Liberi e Forti, carta istitutiva del Partito Popolare.