Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha disposto la sospensione dal servizio del prefetto di Cosenza Paola Galeone, arrestata stamattina dopo l’inchiesta della Procura di Cosenza in cui l’alta funzionaria dello Stato risulta indagata per un presunto caso di corruzione avvenuto dopo Natale e registrato dalla Polizia.
La Galeone, difesa da un legale di Taranto dove si trova ai domiciliari, e da un avvocato del foro di Cosenza, ha chiesto di essere sentita dal pm titolare dell’indagini. Il caso riguarda la “spartizione” del fondo di rappresentanza destinata ai prefetti, un residuo pari a 1200 euro, con una imprenditrice, Cinzia Falcone, presidente di un’associazione che gestisce un centro per migranti a Camigliatello Silano. La donna ha poi denunciato tutto alla Polizia facendo scattare l’inchiesta.
Secondo quanto pattuito 700 euro sarebbero dovuti andare al prefetto, cinquecento all’imprenditrice. La denuncia della Falcone arriva in Questura il 23 dicembre scorso, mentre il 28 c’è stato lo scambio in un bar di fronte la prefettura. Gli agenti, che avevano concordato ogni particolare con la denunciante, hanno registrato tutto e all’uscita del locale alla funzionaria è stato chiesto di far vedere nella sua borsa, all’interno della quale è stata trovata una busta con il denaro preventivamente segnato. Dopo qualche giorno, giovedì 2 gennaio 2020, su ordine del gip, è scattato l’arresto ai domiciliari con l’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità.
Le indagini proseguono. Gli investigatori stanno scandagliando i cellulari per approfondirne i rapporti tra le due donne, i conti della Prefettura per accertare eventuali altre anomalie, come i rimborsi dell’ormai ex prefetto, nonché le erogazioni autorizzate dalla Prefettura ad enti e associazioni che gestiscono centri per immigrati.