30 anni di carcere. E’ questa la condanna inflitta a Domenico Antonio Cannizzaro, 51enne, ritenuto il mandante dell’omicidio di di Gennaro Ventura, il fotografo ed ex carabiniere, ucciso il 16 dicembre 1996 nelle campagne di Lamezia Terme.
Cannizzaro, esponente di spicco della cosca di ‘ndrangheta Cannizzaro-Daponte attiva sul lametino, era stato arrestato ad agosto del 2016 a distanza di 20 anni dal delitto. A fare luce sull’omicidio, la Dda di Catanzaro.
Per lo stesso delitto poche settimane fa il gup di Catanzaro ha condannato il collaboratore di giustizia Gennaro Pulice come esecutore materiale del delitto. Dalle indagini è emerso che l’omicidio venne deciso e programmato da Cannizzaro per vendetta in quanto la vittima, quando era in servizio nell’Arma, aveva contribuito all’arresto e poi alla condanna di un parente di Cannizzaro per una rapina avvenuta a Tivoli e durante la quale era stato sottratto un ingente quantitativo di droga.
Anni dopo Ventura, tornato a Lamezia a svolgere la professione di fotografo, fu attirato in una trappola col pretesto di un appuntamento di lavoro e venne ucciso da Gennaro Pulice, che occultò il cadavere in una vasca sotterranea all’interno di un casolare agricolo abbandonato.