
Inaugurazione farsa del ponte di Calatrava. Molti cosentini sono giunti sui due fiumi per assistere all’apertura dell’opera tanto attesa, ma dopo tagli di nastro, fuochi d’artificio, giochi di luci e il pianista sospeso sul Crati, tutto è rimasto come prima: un cantiere chiuso con lavori in corso.
E’ stata solo una passerella, come al solito. In teoria se si inaugura qualcosa poi, smammati i politici, i cittadini dovrebbero poter fruire delle strutture, siano esse strade, scuole o ponti.
Ma dietro le ombre sceniche, anche belle e suggestive, per carità, si nasconde il vecchio vizietto dei politici: prendere in giro la gente, pensando (sbagliando), che i cosentini portino ancora l’anello al naso. Mario Occhiuto, che non è un politico di professione, oggi si è dimostrato uno di questi.
Già, perché i cittadini che volevano fruire dell’opera dopo il taglio del nastro, in auto non hanno potuto perché il ponte è ancora chiuso. Inaccessibile, con i collegamenti che da via Popilia fino a Gergeri sono purtroppo interdetti da transenne e blocchi di cemento.
A presidio, intorno alla mezzanotte c’era la polizia che controllava accessi non autorizzati in auto. Dal giorno dopo, il 27 gennaio, abbiano notato che è consentito andarci soltanto a piedi e farsi qualche selfie. Ma le auto devono stare alla larga come dimostrano le foto.
Ci vorranno ancora settimane, o mesi, affinché il ponte dedicato al patrono della Calabria, San Francesco di Paola, sia realmente a disposizione degli automobilisti cosentini? Mistero. Quindi, a cosa è servita questa inaugurazione? Solo il sindaco e il suo cerchio magico potranno spiegarlo.
Sorge forte il sospetto, però, che a circa un mese dalle elezioni politiche del 4 marzo, nei giochi di palazzo, il canovaccio sia sempre lo stesso: tagliare nastri per conquistare titoli sui giornali; un po’ come l’A3 Salerno Reggio, altra mega inaugurazione, a cui Renzi e Delrio hanno cambiato il nome in “A2 del Mediterraneo”, ma l’arteria è ancora oggi piena di interruzioni e lavori in corso.
Tutto coincide per constatare la presa in giro dell’apertura del Calatrava: il 28 dicembre 2017 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella scioglie le Camere e contestualmente palazzo Chigi decreta le elezioni per il rinnovo delle camere: la data è domenica 4 marzo.
Il 12 gennaio il sindaco di Cosenza annuncia l’inaugurazione in pompa magna del ponte per il 26 (guarda il caso a poco più di un mese dalle elezioni), presentandola addirittura, “urbi et orbi”, alla Camera dei deputati come “simbolo di un sud che cresce”. Una mega cazzata come quelle che ripetono i politici da qualche decennio a questa parte; tipo quella del sud che può essere “traino dell’economia italiana” o del “Mezzogiorno perno dell’Europa”. Stronzate!
La verità è purtroppo tutt’altra, per come dicono statistiche e stazioni piene di emigranti calabresi. Cosa si può pretendere, i politicanti non cambiano mai: sono sempre gli stessi, spregiudicati e senza vergogna. Per guadagnare visibilità e qualche citazione sui giornali venderebbero l’anima al diavolo.
Ma tagliare un nastro per poi riammendarlo in attesa di un nuovo taglio alla vigilia delle elezioni fa incazzare e indispettisce. In politichese, aggrava il già debole rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Occhiuto poteva risparmiarsi questa inutile sceneggiata costata ai cosentini molti quattrini, anche perché le inaugurazioni farsa di per sé non hanno mai portato voti, ma sempre sfiga! [Aggiornato il 27 gennaio ore 18.05]
Dino Granata