I Carabinieri della Stazione di Cosenza nei giorni scorsi hanno eseguito un’ordinanza della misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Cosenza, emessa dal gip su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 41enne di Cosenza. Questo provvedimento dell’Autorità giudiziaria è scaturito da alcune violazioni del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa segnalati alla locale Procura della Repubblica da parte dei militari dell’Arma che hanno svolto le indagini.
L’attività investigativa dei Carabinieri è scaturita dalla denuncia della ex compagna, avvenuta lo scorso maggio, dove venivano alla luce delle agghiaccianti condotte reiterate nel tempo, quali molestie psicologiche, percosse, minacce, che hanno causato nella stessa un perdurante stato di ansia e paura,con il fondato timore per la propria incolumità, per cui era stata costretta ad alterare le proprie abitudini di vita.
In virtù di quanto emerso dalla denuncia della vittima edagli accertamenti condotti, nel mese di giugno l’indagatoè stato destinatario della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Ma poiché le condotte vessatorie e minacciose persistevano, la Procura della Repubblica richiedeva un aggravamento della misura cautelare. Quindi, proprio in virtù del quadro indiziario emerso, allo stesso veniva dunque applicato il divieto di dimora nel Comune di Cosenza.
“Questa ulteriore applicazione del Codice Rosso da parte dell’Arma di Cosenza, sotto l’efficace coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, è sicuramente – spiegano i carabinieri cosentini – un tangibile segno della cura e dell’attenzione con cui le istituzioni si dedicano alla trattazione di una materia così delicata come quella dei reati oggetto di intervento legislativo del “Codice Rosso”. Questo strumento legislativo infatti, novellando i codici penale e di procedura penale, ha permesso di velocizzare l’iter di indagine e di denuncia nei casi di violenza sulle donne, tematica quanto mai attuale”.