Naufragio di migranti a Cutro, al momento 59 vittime. Ci sono ancora diversi dispersi

Carlomagno

E’ salito a 59 il bilancio, provvisorio, delle vittime del tragico naufragio di stamane a Cutro, dove un peschereccio carico di migranti si è ridotto in frantumi a causa del mare molto mosso. Continuano i soccorsi sulla spiaggia nella zona di Steccato di Cutro, località jonica ad una trentina di km da Crotone, a cavallo con la provincia di Catanzaro.

Il mare stanotte era a forza 6, con vento forte che spira ancora verso la costa e rende i soccorsi ancora più difficili. Recuperati, fra gli altri, i corpi di due gemellini di pochi anni e un neonato. Tra le vittime si contano 12 bambini e 33 donne.

Il bilancio è destinato a salire. Si temono circa cento vittime. I migranti sarebbero originari da Siria, Iraq, Pakistan e Afghanistan. E’ stato fermato un uomo turco ritenuto dagli investigatori tra gli scafisti dell’imbarcazione naufragata.

Nell’area operano squadre dei vigili del fuoco, soccorritori acquatici, sommozzatori e ulteriori unità di altri corpi. Oltre a ricercare i corpi, la speranza è di trovare in vita ancora qualcuno che sarebbe riuscito a saltare in acqua durante l’affondamento ma che non ce la fa a tornare a riva. Alcuni corpi senza vita sono stati trovati a decine di km di distanza dal punto del naufragio.

I soccorsi

Sull’imbarcazione, stando a quanto riferito da alcuni superstiti, c’erano circa 250 persone, 180 per altri. Difficile avere una stima precisa. Molte delle vittime recuperate sono bambini. Si contano una novantina di sopravvissuti che in parte sono stati portati in ospedale e altri nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto.

La tragedia è avvenuta intorno alle 5 di stamane vicino la costa crotonese. I resti del peschereccio sono trasportati dalle onde sulla spiaggia e si presenta in mille pezzi, segno che non è da escludersi una esplosione a bordo prima che venisse travolto dalle onde, come ha raccontato un superstite.

Il barcone, secondo testimonianze raccolte sul posto, sarebbe partito da Izmir, Turchia, circa 4 giorni fa. Dopo la traversata, comunque durissima e in condizioni disumane, i migranti avevano avvistato le luci della costa calabrese quando all’improvviso i loro sogni di trovare una nuova vita sono stati spezzati dalle onde killer.

L’imbarcazione, un caicco, sarebbe stata lunga una decina di metri o poco più. I trafficanti di esseri umani per ottenere il massimo profitto hanno riempito e stipato come sardine i migranti che per il viaggio della speranza avrebbero pagato agli scafisti dai 5mila agli ottomila dollari, bimbi compresi.

I finanzieri sul luogo del disastro