
Nicholas Sia, il giovane di 19 anni che il 24 ottobre scorso ha ammesso di aver ucciso a coltellate a Catanzaro il diciottenne Marco Gentile, sarebbe “incapace di intendere e di volere”. Lo affermano i consulenti di parte.
Secondo i periti della difesa del giovane, lo psichiatra Raffaele Mauro e lo psicologo Gaetano Marchese, Nicolas Sia “è soggetto affetto da grave patologia psichiatrica e non é capace d’intendere e di volere, così come non lo era nel momento del fatto. Si tratta, in sostanza, di soggetto psicotico schizofrenico”.
Secondo quanto riferisce il difensore di Nicolas Sia, l’avvocato Giancarlo Pittelli, gli specialisti hanno sottoposto il ragazzo ad accertamenti diagnostici all’interno del carcere di Castrovillari, dove è detenuto.
“Le conclusioni dei loro accertamenti – afferma il penalista – sono nette e precise: l’indagato non può stare consapevolmente in giudizio, non è e non era al momento del fatto capace di intendere e di volere e non può rimanere, dunque, in una struttura carceraria poiché la sua patologia, se non adeguatamente curata in ambiente idoneo, è destinata a severa ingravescenza”.
L’avvocato Pittelli ha riferito che sulla scorta della consulenza svolta dai periti di parte, chiederà immediatamente che il gip di Catanzaro proceda ad accertamenti peritali nelle forme dell’incidente probatorio. In estrema sintesi, un istituto consentito dal codice di procedura penale per fare acquisire in atti prima del dibattimento processuale “prove” irripetibili, con l’obiettivo di accorciare i tempi del processo, nonché guadagnare eventuali attenuanti e sconti di pena.
L’omicidio di Marco Gentile è avvenuto lo scorso 24 ottobre su una scalinata di un vicolo a Catanzaro, nei pressi dei giardinetti. La vittima è stata colpita dall’assassino con alcune coltellate al culmine di un litigio per un debito di pochi euro contratto per uno spinello. Il presunto assassino è stato catturato poche ore dopo nelle campagne di Santa Maria. Il giovane davanti agli inquirenti aveva ammesso le sue responsabilità.
Due giorni fa nel capoluogo calabrese, alla presenza del sindaco Sergio Abramo un migliaio di giovani avevano preso parte ad un corteo e ad una fiaccolata in memoria di Marco Gentile, un giovane ritenuto da tutti “un bravo ragazzo”.