La Polizia tedesca ha catturato a Keitum (nel nord della Germania) Valerio Salvatore Crivello, di 44 anni, ritenuto legato alla cosca di ‘Ndrangheta Scofano-Martella-La Rosa di Paola (Cosenza). L’uomo era ricercato dal novembre 2020, allorquando riuscì a sottrarsi all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro a seguito della condanna definitiva all’ergastolo, con isolamento diurno per due mesi. L’arresto è avvenuto col supporto operativo dei Carabinieri di Venezia che lo ricercavano da tre anni.
Valerio Salvatore Crivello era stato condannato alla massima pena per l’omicidio aggravato dal metodo mafioso di Pietro Serpa, considerato all’epoca il reggente dell’omonima cosca, commesso il 27 maggio 2003 a Paola, centro sulla fascia tirrenica cosentina, nell’ambito di una sanguinosa faida tra clan rivali.
All’epoca Crivello era riuscito a sottrarsi al provvedimento di cattura evadendo dall’abitazione dei genitori a Scorzè (Venezia), dove era stato posto in regime degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, in attesa della sentenza definitiva.
Emesso per lui un mandato di cattura internazionale, è iniziata una caccia all’uomo durata quasi tre anni, durante i quali il latitante è stato ricercato in Italia e anche all’estero.
L’identificazione, l’individuazione e la successiva cattura giungono all’esito di una intensa attività info investigativa iniziata dai carabinieri della città lagunare, nel corso della quale è stato possibile accertare che Crivello aveva trovato rifugio sotto falso nome sull’isola di Sylt, al confine tra la Germania e la Danimarca, dove il latitante aveva anche trovato un impiego in un centro sportivo di un albergo del posto.
Da quì il contestuale servizio, coordinato dall’unità I-can, nata proprio al fine di ricercare in ambito internazionale i latitanti di ‘ndrangheta, svolto in costante raccordo info-operativo con i carabinieri di Venezia, che ha permesso alle teste di cuoio tedesche di localizzarlo e catturarlo mentre si trovava nell’albergo.
Valerio Salvatore Crivello, al termine delle formalità di rito, è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria tedesca, che ha convalidato l’arresto nelle more dell’avvio delle procedure per l’estradizione in Italia.
Il primo arresto di Crivello per l’omicidio Serpa risale al mese di aprile 2017. A operarlo erano stati i carabinieri di Cosenza e Treviso dopo la condanna all’ergastolo rimediata nell’ambito del processo “Tela del Ragno”, che vedeva sul banco degli imputati diversi gregari e capi bastone del Tirreno cosentino accusati di diversi omicidi, tra cui quello Serpa, estorsioni e altri reati.
Pietro Serpa, allora 50enne, imprenditore edile, ritenuto il reggente all’omonima cosca della ‘ndrangheta, è stato ucciso nella notte tra il 27 ed il 28 maggio 2003 in un agguato a Paola. Serpa stava facendo rientro a piedi nell’albergo in cui era domiciliato da qualche tempo quando fu affiancato da un’automobile da bordo della quale una persona gli sparò contro alcuni colpi di fucile, uccidendolo sul colpo.
L’omicidio del capo bastone suscitò durissime reazioni da parte del clan, al punto che nel mese di luglio dello stesso anno, a Fuscaldo, venne ucciso – la Dda ritenne come ritorsione al delitto Serpa -, Luciano Martello, allora 38enne ritenuto elemento di primo piano negli ambienti criminali della zona, mentre stava uscendo da un ristorante dove aveva cenato insieme alla famiglia. Il commando di sicari sparò diversi colpi d’arma da fuoco mentre Martello stava entrando in auto con la sua famiglia.