C’è anche il segretario dell’attuale prefetto di Vibo Valentia, Roberta Lulli, fra gli arrestati dell’operazione della Dda di Catanzaro denominata Olimpo. Si tratta di Rocco Gramuglia, 54 anni, di Barritteri (frazione del Comune di Seminara (R.C.), finito agli arresti domiciliari unitamente a un altro funzionario della Prefettura di Vibo, Michele Larobina, 65 anni, di Arena, centro del vibonese.
Secondo l’accusa, i due funzionari della Prefettura avrebbero rivelato notizie riservate all’imprenditore Costantino Trimboli (anche lui indagato) in relazione a due interdittive antimafia di cui lo stesso è stato poi destinatario mesi dopo.
Rivelazione di segreti d’ufficio è il reato contestato ai due funzionari della Prefettura di Vibo e per il gip “l’attività di indagine espletata rende evidente la sussistenza dell’ipotizzato delitto di rivelazione di segreti d’ufficio: l’attività intercettiva ed i riscontri documentali hanno consentito di scandire le varie fasi del delitto”.
Non solo: ci sono anche l’imprenditore Francescantonio Stillitani, 70 anni, di Pizzo (ex sindaco ed assessore regionale al Lavoro, già coinvolto nell’operazione Imponimento) ed Emanuele Stillitani, 68 anni, imprenditore (fratello di Francescantonio), fra gli arrestati dell’operazione Olimpo della Dda di Catanzaro.
Erano entrambi da poco ritornati in libertà per l’operazione antimafia Imponimento dove rispondono dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Anche nel caso dell’operazione Olimpo la contestazione muove dalla presunta vicinanza ai clan vibonesi.