Sono morte madre e figlia. I corpi senza vita di Aurora, 8 anni, e Debora (46) sono stati ritrovati a tarda sera dai vigili del fuoco che per ore hanno scavato sotto le macerie della palazzina crollata mercoledi pomeriggio ad Acilia, alla periferia sud di Roma.
Le due salme erano adagiate l’una vicina all’altra nel salotto di quella che fino alle 14 di ieri era la loro dimora. Poi un boato e la casa si è sbriciolata in pochi secondi, probabilmente a causa di una fuga di gas.
I vigili hanno lavorato ininterrottamente per cercare di salvare la vita alle vittime. Un lume di speranza che si affievoliva sempre più col passare delle ore.
A essere recuperata per prima, la donna, Debora, insegnante di italiano in un istituto di Traiano di Dragona, a pochi chilometri da Alcilia; attorno alle 23 è stata estratta la figlia Aurora, bambina che frequentava la stessa scuola.
Salvi il marito della donna e il fratello più grande della bambina: a quell’ora non si trovavano in casa.
Insieme a madre e figlia c’erano due parenti di Debora in casa: sono stati estratti vivi poche ore dopo il crollo. Non sono in pericolo di vita.
Una tragedia che ha tenuto col fiato sospeso tutto il paese. Una corsa contro il tempo terminata purtroppo con la terribile notizia della morte di Aurora e Debora.
Le cause sono forse riconducibili a una fuga di gas. Tuttavia, gli inquirenti che indagano non escludono altre ipotesi.