Gli scavi di Sibari nuovamente fruibili dopo l’alluvione del 2013

Il Parco archeologico di Sibari
Il Parco archeologico di Sibari
Carlomagno
Il Parco archeologico di Sibari
Il Parco archeologico di Sibari

A 4 anni dall’alluvione che sommerse l’area, il Parco archeologico di Sibari torna fruibile. Sabato, infatti, è stato inaugurato dopo che sono stati eseguiti una serie di lavori – costati 18 milioni di euro con fondi POin – per pulire, riqualificare e valorizzare l’intera area – con reperti di età romana e magnogreca – e il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide.

Presenti le autorità. “Sono molto orgogliosa – ha detto il sottosegretario al Mibact Dorina Bianchi – della restituzione di questo importantissimo sito. E’ un sito unico di cui usufruiranno turisti non solo calabresi ma provenienti dall’Italia e dal mondo. La cultura, insieme al turismo, può creare un solido sviluppo non solo culturale ma soprattutto economico. Ed è questo quello su cui il Mibac sta puntando”.

“Qui – ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio – c’è un patrimonio culturale che merita di essere valorizzato perché la nostra terra, attraverso realtà che hanno una proiezione internazionale, può diventare più attrattiva”.

A seguito di una forte alluvione avvenuta il 18 gennaio 2013, il fiume Crati esondò provocando il totale allagamento del parco archeologico, con acqua mista a fango.