Marco Cremonesi per il Corriere della Sera
Forza Italia e Lega alla guerra dei nervi. La possibilità che i due vecchi alleati possano trovare il punto di incontro e tornare a correre insieme alle Regionali di maggio ancora non è del tutto tramontata. Eppure, la tensione è alta davvero, le schermaglie di giornata hanno toni sempre più rabbiosi.
E la necessità per il segretario leghista Matteo Salvini di mantenere i toni alti in vista della manifestazione di domani a Roma, non rende le cose più facili. Ieri il capo leghista ha detto che in caso di elezioni «domani», la Lega correrebbe da sola. La dichiarazione è stata accolta da scariche di fucileria da parte di tutto il partito di Silvio Berlusconi, oltre che del Nuovo centrodestra.
Il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti ha osservato, tra l’altro, che la «mancata alleanza in veneto metterebbe in discussione anche l’esperienza della Lombardia», dove la giunta Maroni è sostenuta anche dai berlusconiani e dal Ncd. Dietro a Toti, sono partite le dichiarazioni fumanti di Mariastella Gelmini («Lasciarsi un cumulo di macerie alle spalle non significa avere davanti un futuro radioso») e Maurizio Gasparri («Salvini forse ha delle felpe senza il cappuccio. Con la testa al riparo dall’umidità ragionerebbe meglio»).
Poi, l’incidente sembra in qualche modo ridimensionarsi, e tutti i protagonisti sembrano tornare a maggiore cautela a partire da Salvini. Sennonché, ecco che dal Veneto parte un nuovo allarme. E cioè, che oggi lo stesso Toti e Deborah Bergamini possano presentare un candidato presidente di bandiera da lanciare contro Luca Zaia.
È un falso allarme, ma soltanto per il momento. Spiega ancora Toti che «oggi non sarà presentato alcun candidato. Noi siamo pronti a sostenere con grande lealtà la corsa di Luca Zaia con una geometria analoga a quella attuale. E cioè, con Forza Italia, Lega e Area popolare». Se però Salvini «insistesse con il suo no ai centristi, la settimana prossima dovremo però prendere decisioni diverse». Ma c’è la possibilità che gli azzurri sostengano l’eventuale corsa del sindaco di Verona Flavio Tosi contro Zaia? «Il nostro orizzonte non è quello.
Ma se il segretario della Lega ci costringesse a ricorrere alla bomba atomica… ».
Per quanto riguarda il fronte interno al partito che fu nordista, l’attesa è per il Consiglio federale di lunedì a Milano. È lì che tutto il movimento (inclusi quindi i suoi esponenti veneti) dovrebbero confermare Luca Zaia a candidato ufficiale alle regionali venete. A quel punto, dovrebbe essere lo stesso governatore a rivendicare la decisione su liste e alleanze. Ma la temperature intera resta alta.
Per esempio, ieri i sostenitori del governatore facevano notare che sul sito della Lega veneziana comparisse un’ampia pubblicità dell’iniziativa di ieri sera della fondazione di Flavio Tosi, «Ricostruiamo il paese».
Ma, appunto, domani è il giorno della manifestazione salviniana in Piazza del Popolo a Roma. Il programma prevede, oltre a un video messaggio di Marine Le Pen, il sostegno dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e anche quello del movimento della destra estrema CasaPound. Ma anche i centri sociali hanno annunciato la loro contromanifestazione.